30/04/19

Crema di cavolfiore con croutons (crostini) al sapore di tartufo

Questa è una ricetta di Gordon Ramsay di cui ho preso appunti. Non ricordo il quando ne il dove forse su YouTube.... Mi sono ricordata di questa ricetta perchè mia figlia mi portò un  enorme cavolfiore regalatole da un amico che coltiva un orto.
Come al solito gli appunti non erano ...perfetti e sicuramente ho fatto delle aggiunte personali.
Ho ovviato a friggere i crostini e troverete nelle note le mie modifiche.



Ingredienti per 4 persone

1 cavolfiore medio grande il mio pesava 750 g
20 g di burro
15 g di olio d'oliva
200 g di patate già pelate ed a tocchetti
1 cipolla media
1 lt circa di brodo di pollo o vegetale
300 ml di latte
150 ml di panna fresca

Crostini
30 g di olio o grasso d'oca (vedere note)
150 g di pane raffermo tagliato a cubetti

olio tartufato






Preparazione

1 -
Pulire il cavolfiore privandolo dei gambi più grossi, tagliare tutte le cime assieme al gambetto e assottigliare la rimamente parte.
Tagliare le patate a cubetti dopo averle pelate e tritare finemente la cipolla.

2 -
In una casseruola capiente con un pò d'olio misto ad un pò di burro e aggiungete il cavolfiore, le patate e la cipolla, coprite e fate cuocere a fiamma alta per 10 minuti mescolando e verificando che non si attacchi o diventi tutto troppo colorito ma che sia tutto morbido.

3-
Aggiungete il brodo e portate il tutto a bollore e poi completate con il latte, il restante burro e olio, abbassate la fiamma e fate cuocere per 20 minuti.
A questo punto aggiungete la panna fresca e togliete tutto dal fuoco.


4 -
Nel frattempo tagliate a cubetti il pane raffermo e fatelo friggere leggermente nel grasso d'oca o nell'olio facendoli dorare per bene da tutte le parti. Asciugateli su carta assorbente, conditeli con un pò di sale e metteteli a parte.

5 -
La cottura per la crema sarà pronta e frullate il tutto con il frullino ad immersione o frullatore vero e proprio per ottenere una consistenza vellutata.

6 -
Servite la zuppa è ben calda o in questo periodo anche tiepida in un piatto fondo e vicino mettete i crostini di pane oppure li cospargete direttamente nel piatto con una leggera spruzzata di olio tartufato.


Buon appetito e buona giornata a presto.






NOTA Affluente
Brodo 

Ho utlizzato il brodo vegetale ma presumo conoscendo le ricette di Gordon il brodo sarà stato di pollo e quindi a voi la scelta.
Cipolla  

Ho utilizzato i cipollotti freschi di Tropea che sono più dolci , li acquisto quando li trovo e li surgelo porzionati  pronti per l'uso. 
Olio o grasso d'oca per i crostini 
Non ho utilizzato grassi per renderli croccanti ma mi sono limitata a tagliarli a cubetti e li ho messi in una padella antiaderente a fuoco bassissimo perchè si asciughino e diventino croccanti. Per questo motivo non ho avuto problemi per spruzzare l'olio tartufato sugli stessi quando già sparsi nel piatto hanno dato così un odore e sapore particolare. Non ho salato i crostini perchè il pane usato era gia salato non "sciocco" senza sale. 
Crema

Se le quantità indicate vi sembrano poche per  4 commensali, essendo molto densa potete aggiungere un pò di latte tiepido oppure della panna fresca. Se avete ancora del brodo aggiungete questo al posto del latte ma mettete ancora un pò di panna fresca lo stesso per rendere l'insieme più vellutato e rifrullate il tutto.
Se avete più commensali aumentate in proporzione o moltiplicate per 2 se ne avete 8. Abbondate con il cavolfiore che è l'unico ingrediente ad avere un pò di scarto.


26/04/19

Città con sottosuolo affascinanti: (3) - " Certosa di Bologna ed il suo Cimitero Monumentale "

Continuo a parlare di sottosuoli e grotte ma, in questo caso non è proprio il classico sottosuolo o grotta di cui ho parlato finora. ma è  sempre un sottosuolo diventato nel tempo un cimitero monumentale.
Mio marito ed io (lui ha fatto il militaren a Bologna) la conosciamo molto bene, abbiamo continuato ad andarci sia in estate ma anche a Natale e/o Capodanni per ben 50 anni e più ma, non abbiamo mai saputo di questo Cimitero ne dell'esistenza di questa Certosa. La più famose quali quella di Pavia, di Firenze, di Padula (SA), ecc. le abbiamo anche visitate ma questa ci era sconosciuta.
Andare a curiosare è il minimo che potessi fare ma, mi devo basare su quanto trovo nel web questa volta perchè non ho alcuna conoscenza diretta. Usualmente le info. che trovo sono sempre state corrette e spero lo siano anche questa volta.

Sapevate che .....

..... nel 1801 il cimitero comunale si servì di una preesistente struttura la Certosa di San Gerolamao di Casata,  fondata a metà del 300 ma soppressa nel 1797 da Napoleone. ma non la Chiesa di San Gerolamo che sopravvisse. In seguito per la passione della nobiltà e della borghesia alta, questi vollero creare dei sepolcri familiari che trasformò la Certosa che diventò come un "museo all'aria aperta". Molti grandi e noti dell'epoca l visitarono personaggi come Chateaubriand, Lord Byron, Dickens, Stendahl e Mommsen per citarne alcuni.
La Cappella o Chiostro Terzo di ispirazione neoclassica e illuministica, le tombe  uniche nel suo genere ma forse anche nel mondo presenti, sono dipinte con la tempera e realizzate in stucco e scagliola.
 La Cappella o Ciostro Terzo tratto dal sito Storia e Memoria di Bologna
Negli anni cinquanta e avanti subì un forte ampliamento e nel 2007 la sala del Pantheon degli anni novanta chiamata del Novecento e destinata ai riti laici,  diventa una sala del Commiato (ovvero ultimo saluto i defunti) aperto a chiunque intenda usufruire di un periodo di raccoglimento prima del rito funebre stesso. L'opera è dell'artista Flavio Favelli e la chiesa è gestita da diversi anni dalla comunità dei passionisti di Casalecchio di Reno.


(2) Cimitero Monumentale Certosa di Bologna

Il cimitero monumentale della Certosa di Bolona si trova appena fuori delle mura della città vicino allo stadio Dall'Ara ai piedi del colle della Guardia dove si trova il santuario della Madonna di San Luca.

Le info. come la foto qui sotto sono state prese da WIKI che vi invito a leggere perchè non tutto è sempre possibile riassumere e ci sono anche un sacco di immagini degli interni oltre a queste. (Tutte le foto qui si ingrandiscono con un clic)

L'entrata alla Certosa

 Un ricordo di una famosa famiglia


Un'interno della Certosa


Secondo le immagini che ho visto su vari siti non sembra di entrare in un Cimitero bensi,  come anche viene definito, un Museo dove le sculture e quant'altro di artistico ne fanno da padroni rendendo la vista ( guardare l'insieme) estremamente piacevole.: da vedere almeno per me.

Spero che la condivisione sia interessante anche per voi.

Auguri di una buona giornata alla prossima.



NOTA Affluente

Nel web si trova di tutto e quindi anche un video di questo Cimitero Monumentale. Forse non è perfetto ma la musica è bellissima..Vi lascio anche il link a YouTube per il solito motivo.https://www.youtube.com/watch?v=be_3DDVxvww



Qui a questo LINK   trovate un altro video molto descrittivo sia sulla storia che anche vedere con foto d'epoca la costruzione della stessa - molto interessante -  a voi la scelta se vederlo.

23/04/19

QUICHE VS SFORMATO Italiano ma alla francese ... vosgienne, alsacienne e lorraine diciamo composita

La quiche che equivale ad uno sformato italiano quale una torta salata proveniente dalla cucina francese.
La classica si prepara con uova e  crème fraîche  avvolti  all'interno di un impasto di base fatto con la farina - è la versione base - e cotto nel forno.

L'includere di altri ingredienti/alimenti come la carne e/o vegetali come sedano, peperoncino, cipolle, porri, scalogni ecc. e vari tipi di formaggi porta ad innumerevoli varianti che assumono poi  un sapore diverso secondo l'aggiunta dei vari alimenti che la cuoca, la casalinga o lo chef stellato decidono di includere.

La più famosa e conosciuta è la quiche lorraine originaria della regione francese della Lorena.

La sua base è la pasta brisé con un ripieno di uova, crème fraiche e pancetta. Si aggiunge anche il formaggio generalmente quello svizzero o anche il gruyere perchè fondono bene ma non presente nella ricetta originale/base che ne è priva. Infatti nel caso dell'aggiunta di formaggio si parla di quiche vosgienne o con cipolla quiche alsacienne.

La mia versione ragruppa tutte e tre quindi è una quiche multicomposita ma vi assicuro buonissima con ancora delle aggiunte personali.


Ingredienti per 4 persone

1 confezione di pasta brisé rotonda
75 g di mozzarella fresca
100 g di pecorino grattugiato
300 ml di panna fresca
70 g di pancetta
2 salsicette piccole fresche
100 g di grana grattugiato
1 cipolla media dorata oppure 3 cipolotti medi freschi di Tropea
70 g di formaggio gruyere
150 crème fraîche (vedi note)
3 uova
20 g di formaggio caprino tenero - facoltativo
sale - pepe  



a casa mia nessuno ha pazienza di attendere che riprendo...mangiano subito



Procedimento
In una terrina versate la panna fresca, il formaggio grana, sale e pepe e sbattete con la frusta per amalgamare e anche si addensi un pò e poi la fate riposare in frigo.

Tagliate molto sottile la cipolla o i cipolotti ed in una padella leggermente unta d'olio fatela diventare morbida coprendola con acqua tiepida e cuocete per 10 muniti con coperchio.
Poi lasciatela asciugare senza farla diventare scura ed aggiungete la pancetta e la salsiccia sgranata e amalgamate con la cipolla e cuocete ancora per altri 10 minuti a fuoco medio. All'occorrenza se troppo secco aggiungete un pò di acqua tiepida, non salate.


NOTA
crème fraîche  è una panna acida. Si può trovare gia pronta della Meggeler una ditta austriaca in quando loro la usano moltissimo. Come sapore assomiglia un pò al latticello ma è molto più densa. 
Questa crema non puo essere fatta a casa perchè necessita che nella panna fresca si formino i  Lactobacillus in modo natura (batteri) ma questa perchè si formino spontaneamente non deve essere pastorizzata a differenza dello yougurt che parte a una panna pastorizzata.
Si può creare in casa utilizzando lo yougurt magro e la panna fresca in partu uguali più il succo di un limone, mescolato e lasciato fermo in frigo per una 30ina di minuti.
Si può utilizzare anche soltanto la panna fresca ma in questo caso i limone devono essere almeno due o anche di piu secondo il gradi di acidità che volete ottenere. Deve essere cremoso non liquido.

da Wiki

Prendete la tortiera meglio se a cerniera e aprire la confezione inserendo la pasta brisé con la sua carta da forno e tenete alti i bordi che poi vi servono per bordare.
Sul fondo mettete la salsiccia, pancetta e cipolla ben distribuita..
Poi spezzettate la mozzarella, il gruyere e spargete una parte del pecorino.
Versate su tutto la crème fraîche che deve essere abbastanza densa.
Completate con il restante pecorino.
Versate su tutto la crema che avete tenuto in frigo e che si sarà leggermente addensata e testate sale e pepe. Battete un pò la tortiera per assestare il composto, tirate i bordi appoggiandoli delicatamente sulla farcitura,  mettete in forno preriscaldato a 180° se ventilato o 190° se statico per 35-40 minuti.

Sfornate, lasciate in riposo per una decina di minuti, aprite la cerniera e portate la torta su un piatto largo. Tagliate come una pizza in croce per poter impiattare meglio.

Come vedete dagli ingredienti posso dire di avere fatto una trilogia di quiches ma il risultato è stato molto buono - tanti sapori senza eccedere nessuno - da rifare e, meno male che l'ho condivisa altrimenti chi si ricorda più....

Buon appetito.

Auguri buona giornata alla prossima.



NOTA Affluente

Dopo tantissime torte salate con le verdure finalmente qualcosa che adoro e che posso mangiare senza problemi. Se vi ricordate io con le verdure non ho feeling sopra tutto se sono miste: per me una alla volta.
Questa volta la fettona me la sono gustata anch'io e c'è ancora una bella per me per  questa sera.
:k :k :k

20/04/19

" Buona Pasqua "





A TUTTI GLI AMICI E FAMIGLIE OVUNQUE VOI SIATE 


 


Domani e Pasqua e tutti sarete indaffarati ocn gli ultimi preparativi e poco tempo a disposizione per andare a leggere blog e quant'altro e quindi eccomi ggi che forse un pò di tempo lo troverete.
Nulla di nuovo da dire su questa Festività ormai il mio blog ha parlato delle uova, di cosa vuol dire Pasqua, come è nata ecc. per cui in 9 anni ripetere di nuovo sarebbe assurdo.
Marito..zzo mio come al solito preparerà le sue uova ripiene che tutti aspettano ed io farò qualcosa di particolare ma,  al momento che scrivo questo post programmato,  non ho ancora deciso e vi saprò dire.

Vi auguro ancora una Buona Pasqua a voi tutti , un abbraccio virtuale ma di cuore e mi raccomando non mangiate troppo l'estate è vicina.... :) :)
Alla prossima dopo le Feste.


 



PS.
Il widget in apertura è dell'amica Iole  dell'anno scorso e penso che ormai la conoscete tutti ad ogni modo questo è il suo link

16/04/19

CONSERVAZIONE ALIMENTI

Sapevate che ....

Utilizzare per la conservazione alimenti la carta da forno
La carta da forno come sappiamo tutte noi casalinghe è indispensabile per fare in modo che nulla si attacchi alla teglia sia essa una torta che altre preparazioni. Oggi si trova anche il tipo antiaderente per cui il massimo dell'utilità.
Ma credo che pochi sanno -  io sono una di queste, che la carta da forno grazie alla sua struttura che non aderisce agli alimenti è ottimo usarla proprio per la conservazione degli stessi nel nostro frigo.
Mentre la pellicola si attacca all'alimento e quella di alluminio è poco consigliata per l'ossidazione e quindi s'impregna di "alluminio" poco salutare, la carta da forno permettere all'alimento, non aderendo, la giusta quantità d'aria per la preservazione del cibo e lo preserva anche da pericolosi ristagni di unidità.
Imbattibile con i formaggi perchè non lo fa sudare e, come detto, la pellicola non fa traspirare e l'alluminio non è consigliato sopra tutto per cibi grassi quali appunto il formaggio. 
E' praticissimo nonchè utile per la conservazione della carne e del pesce. Nel caso di quest'ultimo è perfetto avvolgerlo nella carta da forno e poi metterlo in sottovuoto.

Maggiori informazioni le trovate a questo link diretto con l'immagine che si riferisce ad un tipo di carta da forno riutilizzabile.




Questa è la mia  carta da forno antiaderente che uso quasi sempre.



LATTICELLO
In questo caso penso sia di dominio pubblico ma lo stesso qualcuno forse alle prime armi o non sa di cosa trattasi oppure è in difficoltà su come farlo o sostituirlo.
Questo prodotto acidulo è quello che resta dopo aver fatto il "burro".
In America è molto usato ed io aggiungo anche in Austria che lo chiamano "Buttermilch" o in inglese "Buttermilk"  e viene venduto quasi agli stessi livelli di uno yougurt, sia completo che parzialmente scremato e scremato del tutto e lo si beve sia cosi fresco o lo si utilizza per la cucina. Personalmente mi piace tantissimo e quando sono fuori in campeggio ne faccio scorpacciate.
Viene anche addizionato con la frutta e quindi lo si trova al gusto di fragola, albicocca, ecc.
Nella nostra tradizione compare raramente e, non essendoci una richiesta per mancata conoscenza e uso, è difficile trovarlo.
Si può però farlo in casa in due modi:

1.
100 ml di yougurt magro naturale + 100 ml di latte scremato 3-4 gocce di succo di limone e lo lasciate riposare per almeno 15 minuti quanto basta che si addensi ed il sapore sia diventato acido.

2.
Acquistate una confezione di panna fresca e lo fate andare con il frullatore fino a quando il grasso si sarà scisso dall'acqua e si formerà un panetto solido che è il burro. Il liquido che vi rimane è il laticello che potrete usare cosi come si presenta oppure se vi sembra poco acido aggiungete un pò di yougurt naturale magro per addensarlo e alcune gocce di limone.
Per la quantità provate a vedere quanto liquido vi rimane e poi vi regolate su quanta panna fresca vi possa servire. Il burro che ne otterete vi consiglio di porzionarlo e di metterlo nel congelatore in quanto è facile che diventi "rancido" non avendo i conservanti che sono presenti nei burri industriali.
Infatti i famosi burri freschi acquistati dal contadino avevano una durata molto limitata  - si ingialliva presto con un non più buon sapore - rispetto a quelli di oggi confezionati che durano a lungo. Uno volta in mancanza di frigo si conservava il burro nell'acqua fredda che veniva cambiata spesso e chi l'aveva metteva la ciotola all'interno di due finestre.

Se volete maggiori informazioni questo è il link diretto da dove ho estratto anche l'immagine seguente

Bicchiere di latticello


Beh è un post corto ma mica sempre voglio che le mie amiche siano esauste per leggermi.. :D :D :D

Auguri buon giornata alla prossima


NOTA Affluente
Ormai in queste due settimane che precedento la Pasqua di ricette ce ne sono state a iosa, sopra tutto dolci e quindi mettere anche le mie riverdite o rimischiate mi sembrava pochezza. Qualcosa di nuovo.... difficile ma non impossibile perchè mischiando gli ingredienti qualcosa di diverso se non nuovo nasce sempre. Le mie di Pasqua le scriverò dopo le Feste con calma e tranquillità.


12/04/19

Vino - erbe & spezie : parliamo di "conciati" o vini liquorosi" - (3)


Sapevate che .... terza parte


... parliamo ancora dei vini "conciati" che diventano bevande medicinali atti a  stimolare l'appetito e/o favorire la digestione. Andiamo ancora a curiosare su quelli più conosciuti e venduti, non molti ancora. Come annotato nella seconda parte, anche modificare in modo casalingo il vino che teniamo a casa macerandolo frutta, erbe, ecc. creiamo un "conciato" che sarà molto buono anche se rimarrà personale e sconosciuto alla massa.
Questo "conciato" di cui parlo ora,  in realtà non è tale come i precedenti in quanto trattasi di un vino "bruciato", speziato e non un "vino infuso" bensì servito solo dopo averlo preparato sulla fiamma.
Stiamo parlando del


" VIN BRULÉ "


è un adattamento dialettale di "vino bruciato" e la differenza principale rispetto agli altri vini conciati o speziati consiste nel riscaldamento e nella mancanza di infusione e di affinamento. Infatti si prepara sulla fiamma e si serve caldo.

E' noto anche in altri Stati d'Europa come Glühwein, dal tedesco, Vin chaud in francese, Mulled wine in inglese, Glögg in Svezia.. Viene usato principalmente come bevanda calda a base di vino rosso con l'aggiunta di zucchero, spezie aromatiche quali la cannella ed i chiodi di garofano ed è semplice da preparare.

Si usa consumarlo principalmente nel periodo dell'Avvento nell'Europa Centrale, mentre in Italia e sopra tutto nel settentrione lo si prepara per Natale e nei luoghi più freddi viene portato anche in thermos o preparato in grandi pentole e poi distribuito al pubblico specialmente in occasione dei mercatini di Natale o feste popolari in tali periodi invernali.

Si può trovare anche già pronto imbottigliato basta riscaldarlo poi a casa ma, secondo me, nulla equivale alla preparazione casalinga usando un ottimo vino rosso e le spezie che più ci aggradano. Usualmente vanno per la maggiore i chiodi di garofano ma anche l'uso della cannella non è secondaria.

Si racconta che è un  "vino" europeo ma di origine incerta seppur diffuso con nomi diversi in tutte le latitudini. Forse deriva da un'antica usanza Romana citata da Apicio quella di preparare un vino speziato e riscaldarlo sul fuoco.

Una ricetta ufficiale non esiste e viene usato oltre al vino rosso, la cannella e chiodi di garofano ma anche la scorza di limone, foglie di alloro e rosmarino. Qualche volta vengono usati tutti questi ingredienti assieme ma principalmente si parla di cannella e chiodi di garofano. L'odore che emana con le spezie rimaranno a lungo nel vostro ambiente casalingo ma non sarà mai spiacevole.

L'abbinamento prediletto sopra tutto in Italia è con le caldarroste mentre in altri paesi si accompagnano con biscottini aromatizzati. In aerea tedesca non si disdegna sorseggiarlo anche con pane e salsicce (wurstel) e la temperatura è quella da "scottarsi labbra e lingua".


Info da Wiki come l'immagine che segue.



Un Glögg nella quale sono presenti tutte le spezie 
 incluse le bucce di agrumi e non solo.


Buona giornata ed alla prossima con lìippocrasso.


Trovate a questo link tutti i post su questa rubrica dei vini "conciati o liquorosi"




NOTA Affluente
Questo vino caldo ritenuto come formula moderna risdpetto ad una più antica risalente al medioevo è il famoso "ippocrasso". La storia di questo ippocrasso è molto interessante e sarà il post di chiusura dei "vini conciato o liquorosi".

09/04/19

Zuppa autunno e/o primavera persiana : " ASH " un pò modificata per mancanza coriandolo fresco

Partendo da un link su FB sono andata alla pagina del blog dell'amica Shoreh "La mia cucina persiana" per questa meravigliosa "ASH" a base di pollo, curcuma, spinaci e erbe aromatiche". Su FB lei parla di una zuppa primaverile ma sul blog la cita come autunnale per cui penso vada bene per entrambi i periodi.
Purtroppo il "coriandolo fresco" uno degli ingredienti come erba aromatica è introvabile, per cui mi sono dovuta arrangiare con i semi e la polvere di coriandolo secchi. Non credo che il sapore sia stato lo stesso però la zuppa era veramente favolosa. 
Il coriandolo fresco, sembra potrebbe essere sostituito con uno o due assieme di queste erbe aromatiche : alloro, origano e timo oppure dragoncello e aneto, cumino, finocchio e semi di carvi, prezzemolo.
Io conosco i sapori di tutte queste erbe aromatiche sia fresche che secche incluso il coriandolo fresco che, secondo me, non ha sostituto e quindi ho preferito optare per il coriandolo secco.
Vi passo la ricetta ma comunque potrete andare direttamente alla sua ricetta al link suindicato.

Ingredienti per 3-4 persone
3 coscie di pollo
200 g di spinaci
2 porri
100 g di prezzemolo
100 g di coriandolo fresco (io secco) vedi NOTA
50 g di riso basmati - vedi NOTA
 1 cucchiaino di curcuma
sale e pepe nero 




Procedimento

Laviamo bene gli spinaci, togliamo al prezzemolo i gambi duri e prediligiamo le foglie o gambetti piccoli ed il coriandolo se lo troviamo fresco.
Tritare il tutto grossolanamente.


Pulire il porro dalle foglie esterne dure e tagliarlo a rondelle.
In una campiente pentola con 2 litri d'acqua mettiamo a cuocere il porro, le cosce di pollo lavate, aggiungiamo il curcuma ed il pepe nero ed i 50 g di riso basmati dopo averlo sciacquato con acqua tiepida e lasciate cuocere coperto per 45 minuti.



NOTA
-  lasciate la pelle se non vi disturba la togliete poi a cotto ma il grasso che rilascia e perfetto senza doverne aggiungere altro,

Togliamo le cosce di pollo e dissossatele ed eliminate la pelle.
Rimettete il pollo assieme agli spinaci, prezzemolo e coriandolo fresco se l'ho trovate o il sacchetino come quello della mia foto per il secco e continuamo la cottura per ulteriori 30 minuti.
Il riso serve per dare con l'amido la giusta consistenza alla zuppa ed evitare che sia brodosa ma diventi giustamente densa e profumata.

Vi assicuro che sarà una sorpresa inoltre è un piatto completo con presenti carboidrati con il riso, proteine con il pollo e le vitamine con la verdura.

Buon appetito alla prossima e grazie all'amica Shoreh.

Auguri buona giornata

Queste sono ciotole bianche dette le "triestine" particolari si trovano solo da noi



NOTA Affluente

Io non ho trovato il coriandolo fresco ma l'ho sostituito con un cucchiaino di semi di coriandolo ed un cucchiaino raso di coriandolo il polvere. I semi li ho messi in una bustina di cotone (serve per i tè) chiusa ed ho leggermente pestato i semi per fare in modo che il sapore sia un pò piu intenso.


La curcuma è una spezia che adoro molto e se la trovate usate la radice fresca mettendola nello stesso sacchetto se lo avete con l'aggiunta di 1 cucchiaino di quello in polvere.

Mi raccomando, quando pelate la radice di curcuma mette i guanti altrimenti avrete le dita GIALLE per moltissimo tempo è come una tintura.

05/04/19

Città con sottosuolo affascinanti: (2) - " Pozzo di San Patrizio - Orvieto (Terni) "

Continuamo come terzo post un sottosuolo che è anche una grotta conosciutissima come " Pozzo ". Penso che saranno pochi quelli che non lo conoscono o non ne hanno sentito parlare e visitato almeno una volta.
Io ci sono stata un paio di volte, quella volta potevo fare gli scalini (ora non più per via del ginocchio), e vedere l'acqua limpidissima e lucente a quella profondità è stato sempre un spettacolo meraviglioso.

Sapevate che.....

....una leggenda irlandese del medioevo è profondamente legata ad una caverna posta su di un isolotto del Lough Derg (Donegal), Repubblica d'Irlanda. La leggenda racconta che la stessa era stata indicata da Cristo a San Patrizio che era solito a recarsi a pregare sull'isola, affinchè potesse mostrare l'Inferno ai fedeli increduli sula sua 'esistenza proponendo a questi di scendere ed avventurarsi fino a raggiungere il fondo. Se l'avessero fatto avrebbero avuto la remissione dei peccati e l'accesso al Paradiso. Questa caverna venne meta di pellegrinaggio sino al 1497 quando papa Alessandro VI impose la sua chiusura nonchè la distruzione dell'edificio stesso. Fu riaperta e poi rinchiusa di nuovo nel 1632 su ordine di Sir James Balfour e Sir James Styewart per conto del groverno irlandese di allora. Fu poi aperta per la terza volta sotto il regno di Giacomo II e rinchiusa nuovamente nel 1780.

Da non dimenticare che San Patrizio è il Patrono d'Irlanda e che con il nostro pozzo a poco a che fare hanno dato il nome Pozzo di San Patrizio per analogia con quello irlandese.



Pozzo di San Patrizio e struttura sull'Isolotto Irlandese - immagine da Irlandando





(3) Pozzo di San Patrizio a Orvieto (Terni)



Il nostro storico Pozzo di San Patrizio è una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane tra il 1527 e il 1537 per ordine di papa Clemente VII reduce dal Sacco di Roma.
Era desideroso di tutelarsi in caso di assedio della città di Orvieto ed il pozzo cosi progettato, era per fornire acqua in questo caso e furono conclusi sotto il papato di Paolo III Farnese nel 1534-1549.
Fu ed è ancora un capolavoro di ingegneria. E' garantito da dieci rampe elicoidali a senso unico comepletamente autonome e servite da due diverse porte. Consentiva il trasporto dell'acqua con i muli estratta senza ostacolarsi vicedevolmente e senza dover rincorrere all'unica via che saliva al paese dal fondovalle.
E' profondo 54 metri, ha una forma cilindrica con diametro di 13 m, ci sono 248 scalini e 70 finestroni che danno luce. E' stata realizzata scavando nel tufo dell'altopiamo su cui sorge Orvieto, una pietra abbastanza dura e che ora dopo vari secoli sta risentendo degli scarichi fognari ed è diventata friabile.
Il pozzo prese il nome di San Patrizio molto probabilmente perchè utilizzato come luogo di espiazione allo stesso modo di quella caverna esistente in Irlanda, di cui vi parlo sopra, denominata appunto il "Purgatorio di San Patrizio",
L'aura di sacro e magico che accompagna tutte le cavità dalle meno alle più profonde o solo per imitazione porta al gesto dei turisti moderni che vi gettano la monetina come augurio di ritornaci o almeno con la speranza del ritorno.


Le info. le ho principalmente tratti da WIKI  ma anche da appunti che mi sono annotata in occasione delle due visite. Le immagini qui sotto sono sempre da Wiki e alcune dal web.

 Una parte laterale discesa/salita

 Visto dal basso verso l'entrata
Dall'alta verso il basso


Il fondo con la passerella


Spero che lo avete trovato interessante.

A questo link trovate anche gli altri post sull'argomento meraviglie sottosuolo

Auguri buona giornata alla prossima.


NOTA Affluente

Come sempre ci sono anche tanti video e questo è quello trovato su YiuTube. Vi metto anche il link diretto https://www.youtube.com/watch?v=_EAQ9sHDGGs




02/04/19

Polpette cotte nel sugo di pomodoro

Questo piatto mi sembra un tantino super pubblicato per farne un post ma forse ha qualcosa di diverso. Ho deciso di condividerlo perchè in fondo fare le polpette ormai ognuno ha la sua ricetta e forse c'è qualcosa che potrebbbe forse dare .. un idea nuova :(  per creare ancora polpette diverse.
Io adoro le polpette di carne cruda rigorosamente fritte ma non posso e quindi se non le fa marito...zzo che usa la carne cotta (come in realtà la polpetta è nata) e le passa in forno, io quelle con carne cruda le cucino nel sugo senza passaggi in padella o fritti.
Quindi vediamo cosa ho inventato...si fa per dire .... ormai tutto e di più eè gia inventato  :D :D 


Ingredienti per 4-5 persone

500 g di carne macinata mista bovino-maiale
2 salsicce fresche piccole o 1 grande circa 120 g
2 uova
1 panino fresco
1 manciata di prezzemolo
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaino di zenzero in polvere
2 cucchiai di formaggio pecorino o grana
sale - pepe
latte q.b.per ammollare pane
1 lt di passata di pomodoro o 2 barattoli di pomodoro pezzettoni
500 ml di brodo vegetale
1 cucchiaino di aglio in polvere
1 cucchiaio di basilico secco 
pane grattugiato



Preparazione

Mettete in ammollo il pane a pezzettini con il latte e fate in modo che assorba senza poi il bisogno di strizzarlo.
Mescolate la carne macinata assieme alla salsiccia sbriciolata, aggiungete il pane, le uova leggermente sbattute prime, curcuma e zenzero, prezzemolo e amalgamate con le mani ben bene deve risultate compatto non troppo molle. Aggiungete il formaggio e rimescolate e lasciate riposare in frigo per una mezz'ora.

In una capiente padella dai bordi alti - io uso sempre il wok molto comodo - con un pò d'olio versate la passata o quello a pezzettoni, l'aglio n polvere ed il basilico e cuocete a fuoco medio per una ventina di minuti. Aggiungete il brodo vegetale e cuocete ancora per 10 minuti coperto perchè non si addensi troppo. e spegnete il fuoco.

Preparate su un piatto il pane grattugiato che vi servirà per passare le polpettine che farete con le mani leggermente bagnate prima di metterle direttamente nel sugo. Cercate di compattarle con le mani prima di passarle nel pane e non toccatele, dopo averle messe nel sugo e riacceso il fuoco, prima che il sugo non ricominci a "borbottare". Solo dopo  le girate delicatamente in modo di non rischiare di disfarle.
Se il sugo vi sembra diventato troppo denso con l'aggiunta delle polpette, allungatelo con del brodo vegetale bollente e mescolate delicatamente.
Cottura circa 20 minuti se le polpette sono piccoline altrimenti regolatevi.
Vi consiglio piccole perchè meno rischio che si possano disfare.

Buon appetito.

Auguri buona giornata alla prossima.



NOTA Affluente

Noi abbiamo mangiato due volte le polpete con il sugo ma siccome siamo solo due, con il rimanente ho fatto una pasta con sugo e polpette buono.
Questa base di polpette al sugo possono anche venire usate per il famoso pasticcio alla napoletana ma solo più leggero non essendo presente un ragù di carne ma solo la salsa di pomodoro.

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