31/03/23

"Edicole" cosa sono?? Finestre doppie esterne a Trieste sono le "jazeere o sburti"

L'edicola (nulla a che fare con l'edicola di giornali...) qui in in realtà si indica una struttura di piccole dimensioni per ospitare o reggere delle immagini che possono essere di culto sia all'interno di templi stessi come all'esterno. Diciamo un riquadro sorretto lateralmente da colonne con un ripiano alias sbruto sulla quale collocare al riparo un quadro, una statuetta, ecc. La spiegazione strutturale ed altre info. la trovate su WIKI

 

Edicola con una copia antica di Madonna di Antonio Rossellino
Venezia, Calle della Pietà.
(tratto da Wiki link sopra) 



Qui invece parliamo delle "edicole" si ma quelle che si trovano sulla case vecchie a Trieste che in dialetto triestino venivano chiamate "jazzere o sburti".  Si trovavano su tutti i piani anche se preferibilmente erano ai piani alti. Queste "finestre" servivano per guardare  senza essere visti la strada, i passanti, chi aveva suonato, per mettere una pianta senza prendere freddo. Si apriva solo la finestra interna e questo "sburto" con i vetri laterali e inferiori ci permettevano di guardare in anonimato.
Inoltre serviva in passato, i frigoriferi non esistevano oppure pochi se lo potevano permettere, come un frigo ed veniva appunto chiamato "jazzera". Si conservava il burro o altri generi deperibili sopra tutto in inverno perchè all'interno il freddo era intenso ma essendo a doppia finestra non raffreddava la casa. 
Oggi sono ormai una rarità e si trovano ancora nella parte vecchia della città su case vetuste ma destinate a scomparire.
 
  jazéra o sburto
Foto e infomazioni da Informatrieste 
 
 
Come potete osservare questa "edicola alias sburto alias jazzera" era parecchio grande e con un bel spazio tra le due finestre : interna-esterna.

 

 

Queste bella immagine è tratta da FaceBook e questo è il link . L'articolo sembra tratto da Il Piccolo Geocal e qui il link

 

 

Potrete nota la larghezza dalla visione laterale dell'edicola in questione sia dalle suddette foto come da queste foto...

 

 

 

che sono state tratte da un blog di una triestina che trovate QUI.

 

Io stessa ho vissuto in una casa con queste "edicole" stavo al 2° piano ed era bello affacciarsi aprendo solo la finestra interna e "sbirciare" sotto e lateralmente senza essere visti. In estate aprendo entrambe le finestre per l'aria, potevi stare a guardare i passanti ecc. senza essere investita dal sole perchè ai  fianchi mettevi una tela oscurante e anche molti mettevano la tenda interna al di fuori per avere ombre ed aria allo stesso tempo.


Spero che questa curiosità la troviate interessante un pezzo di storia mia e di Trieste.

Buona giornata.




NOTA Affluente

Queste "edicole" si trovano nel mediterraneo come a Pirano (Slovenia) ma anche in altri luoghi di questa zona. Veniva anche chiamato " kibitz fenster " nei paesi danubiani  e significava ...guardare di nascosto... come ad esempio curiosare nel gioco delle carte.Info.tratta da QUI

Per vedere le immagini più grandi fare clic sulle stesse.


22/03/23

Dall'archivio blog: Cozze impanate e fritte & salsa "wasabi"

 Premessa:


non è che le cozze mi siano avanzate da una "tiella" come l'ultima volta, ma siccome piacciono molto sopra tutto impanate ed avendo la friggitrice ad aria, ho pensato di rifarle. Ho cambiato però per me la salsa "wasabi" perchè non posso gustare nulla di piccante. A voi passo la ricetta senza cambiamenti che troverete nelle Note. 

 

 

 

Le cozze come antipasto fritte piacciono a tutti e completare con una salsa particolare usando il "wasabi". Ho notato che moltissime foodblogger nei loro ingredienti usano talvolta prodotti che sono poco conosciuti sia perchè alle volte i nomi sono diversi -  regione per regione,  ma anche nelle città i nomi alle volte cambiano.

Poi ci sono ingredienti che anche se "vecchi" nella storia sono stati poco usati o reclamizzati ed alle volte inusuali perchè provenienti da altre realtà e non sempre si trovano ovunque.
Quindi per chi non conosce il "wasabi" mi permetto di chiarire.
Il "WASABI" è il nome comune con la quale viene chiamata "La Wasabia japonica" o anche come ravanello giapponese.
Ovviamente di origine giapponese ed appartiene alla brassicacee o crocifere e della stessa famiglia appartiene il ravanello comune, il cavolo e la senape. Cresce spontaneamente in vicinanza dei fiumi in zone fredde come in montagna o nelle valli in quota.
Dal rizoma della Wasabia japonica si ottiene una pasta, di colore verde e dal sapore particolarmente piccante, usata nella cucina giapponese ma si trova anche in tubetti nella grande distribuzione nel reparto prodotti etnici. Altre informazioni le potete trovare QUI
Ad ogni modo potete benissimo sostituire questo "wasabi" con il kren o rafano che è più o meno la stessa radice solo di colore bianco ma il sapore è uguale e anche più facile da trovare fresco.
 
 
 
 
 la radice di wasabi da wiki

 non si vede bene la pasta che fuoriesce è verde scuro
 


Ingredienti per 4 persone
300 g di cozze senza guscio
2 uova
200  g (anche più) di pane grattugiato
farina q.b.
sale - pepe
olio per friggere - consiglio quello di semi di arachide

per la salsa
2 lime (meno acido del limone)
150 g di maionese
3 cucchiai di yougurt normale
2/3 cucchiaini di wasabi (dipende se vi piace molto il piccante)

Preparazione
Preparatevi tutti gli ingredienti e mettete l'olio in una capiente casseruola oppure usate la friggitrice se l'avete o preferite.
In una capiente ciotola sbattete le uova, niente sale solo un pò di pepe se vi piace.
In altri due contenitori capienti mettete la farina ed il pane grattugiato.
Versate tutte le cozze nella farina e fate in modo che siano ben infarinate. Poi le passate levando l'eccesso nell'uovo sbattuto e fate che assorbano bene.
Per ultimo, sgocciolando l'eccesso versatele nel pane grattugiato e fate in modo che siano ben coperte in tutte le loro parti.
Levate l'eccesso ed iniziate a friggere poco alla volta a secondo della capienza della casseruola o friggitrice.
Circa 5 minuti state attenti che non diventino troppo scure, passatele su una carta per assorbire l'eccesso dell'olio e salatele leggermente.

In una ciotola versate il succo del lime, lo yougurt, la maionese e la pasta wasabi, sale e pepe e mescolate bene in modo che tutti gli ingredienti si amalghino. Deve essere di un colore verdino pallido. Assaggiate che non sia troppo o poco piccante e quando pronta mettetela in frigo.


la salsa che vedete è stata usata per i gamberi al sale ma rende l'idea del colore

Tenete le cozze in forno che avrete preriscaldato in modo che le potete portare in tavola tiepide accompagnate dalla salsa che potrete mettere nel centro-tavola oppure in coppette individuali o direttamente nel piatto a voi la scelta.
E' stato spazzolato tutto nel giro di 10 minuti non ho fatto nemmeno in tempo a fotografare.
 

Queste sono dal web ma assomigliano alle mie solo che non ho fatto spiedini

 
Vi auguro buon appetito e vi assicuro che sono buonissime.
Buona giornata e ciaooo.
 
 
 
 
 
 
NOTA Affluente
 
Ho sostituito per me la salsa al wasabi con la salsa allo zenzero - ricetta QUI  meno piccante per me potendo mettendone molto poco solo per avere il sapore che mi piace tanto. Il rafano o kren che potrebbe sostituire il wasabi è ancora troppo piccante per me e comunque non lo digerisco.

Come detto, non ho fritto le cozze in immersione ma le ho spruzzate con olio e messe nella mia friggitrice ad aria (Innsky) a ripiani a 180° per 5-6 minuti. Bisogna regolarsi personalmente essendo presenti tanti tipi di friggitrice ed ognuna con i suoi tempi e non a ripiani.
 
Ottime veramente croccanti esternamente. Certo la frittura è tutt'altra cosa ma bisogna sapersi accontentare e, chi ha problemi di frittura lo consiglio.
Potete anche farli in forno leggermente spruzzati di olio a 170° se ventilato (180° statico) per 10 minuti, verificate non non si asciughino troppo.
 


14/03/23

Dall'archivio blog: Panna cotta salata con parmigiano e mortadella su letto di salsa ai pistacchi

Premessa...

sempre alla ricerca sul mio blog e da quelli delle amiche per ricette che posso rispettare quasi tutti gli ingredienti escludendo gli zuccheri ed i grassi che mi sono proibiti e quindi piselli,uva,fichi,pasta raffinata,riso (solo basmati) per indicare qualcuno con indice glicemico alto.

Io adoro la panna cotta da sempre fatta come "dolce" ma questa è salata e l'ho trovata tanto tempo fa sul blog di AnnaritaIl Bosco di Alici " che ultimamente per un insieme di problemi ho freguentato poco e mi dispiace. 

Nel rifarla in questi giorni, non ho omesso nulla e ve la ritrasmetto senza alcuna modifica salvo quella già specificata sul tipo di un  ingrediente.

Ecco la ricetta:


Ingredienti per 3 persone (abbondande)
 
600 ml di panna fresca
100 g di parmigiano grattugiato
100 g di mortadella semplice non al pistacchio
13 g di colla di pesce
sale - pepe

Per la salsa ai pistacchi
 
60 g di pistacchi sgusciati possibilmente anche senza la pellicina non salati
3 -4 cucchiai di acqua calda 
sale - pepe 
olio q.b.




 
le mie ciotoline grandi e due piccole a buttare con la panna cotta pronta per andare
in frigo e/o congelatore - come vedete con questa quantità ne ho fatte ben 5 più due piccole 
quindi regolatevi voi  
 
 

Preparazione
 

Ammollare la colla di pesce in acqua fredda. Sminuzzate la mortadella.
In una casseruola media - dopo averla sciacquata impedisce che la panna si attacchi - oppure usate un antiaderente, portate a bollore la panna fresca aggiugendo il formaggio, salare un pò, pepe e mescolare bene a fiamma bassa affinchè non formi grumi o si attacchi. Nel dubbio che ci siano filtrate il tutto.
Fuori dal fuoco aggiungere la colla di pesce ben strizzata e la mortadella sminuzzata e riempite gli stampi, io ne ho usati 4 perchè il risultato era molto abbondante ed uno è avanzato per il giorno dopo.
Attendete che si sfreddiscano e poi metteteli in frigo: con anticipo sul consumo in frigo minimo 3 ore oppure nel congelatore per 1 ora ma prima di impiattare attendete una decina di minuti.

Per la salsa ai pistacchi, metteteli in un mixer con sale e pepe e alcuni cucchiai di acqua calda e frullate aggiungendo poco alla volta un pò d'olio. Io ho preferito aggiungere più acqua che olio perchè non mi piace una salsa troppo grassa.

Per impiattare, stendere una cucchiata della salsa sul fondo piatto, sformate la panna cotta e guarnite con i restanti pezzetti di mortadella.

Io li ho accompagnati con delle  crostini sottilissimi di pane non salato tipo lingua delle suocera che hanno fatto da cucchiaio.

Questi sono i miei tre piatti (avevo un ospite)



Come vedete le formine di panna cotta erano alquanto grandine e usarne delle più piccole è meglio in quanto la panna cotta è molto sostanziosa.

NOTA Affluente

Purtroppo il tipo di mortadella di Prato suggerito non è reperibile nella mia città ma essendo questo salume molto gradito dai triestini non è stato difficile trovarne uno molto molto buono.

Ho aumentato un pò i quantitativi degli ingredienti indicati, ho usato una coppa tonda non avendo quella a forma di cuoree questo piatto doveva essere un poco abbondante perchè non rappresentava un finger food ma bensì un antipasto vero e proprio.

Il risultato soddisfacente ma ho rifatto con meno olio per renderla più leggera aggiungendo farina di mais per la densità. Ho pensato ad un pestato di verdure dal sapore poco incisivo oppure a dei pomodorini a crudo frullati, ma proverò la prossima volta.

 



 

08/03/23

Dall'archivio Blog 2013 : le mie Polpette NON fritte.

Piccola premessa:

Oggi 8 Marzo è la Feste di tutte le Donne. In quasi 13 anni di blog, ho scritto tantissimo di questa giornata, la storia di come è nata, ecc. che riproporre di nuovo mi sembra inutile.

Dico solo, che avremmo il diritto di essere prima di tutto rispettate, poi amate e ricordate del nostro apporto nella vita tutto l'anno e non solo oggi.

Quindi AUGURI A TUTTE LE DONNE di tutto il mondo ed alle mie AMICHE ovunque voi siate.

 

(la stessa foto di tutti questi anni)

 

 

Come dicono le mie care AMICHE bisogna ricominciare piano piano e lungi da me il lasciarmi andare. Si qualche volta ho dei momenti di "stasi" che sono stati anche lunghi ma ora è il momento di darsi una regolata. Quindi ho ricominciato come inizio ad andare alla ricerca di piatti che possono variare la monotonia del NO... per la glicemia, NO per il colesterolo e trgliceridi, NO perchè bisogna mangiare poco, insomma NO NO NO ....sono stufa e, povero marito che mi deve seguire non volendo che mi stanchi per fare due cucine distinte. :)

Queste polpette non hanno bisogno di essere fritte, sono sufficienemente dietetiche e possono andare per i glicemici.... salvo ovviare al contorno di patate per me. Consiglio a chi ha gli stessi problemi e piacciono le polpette, di provarle saranno una sorpresa. 

(Ho trovato anche altre ricette mie nel campo Polpette, che merita verificare se me le posso permettere e condividerle con voi di nuovo)

 

Polpette cotte in brodo con salsa al vino bianco 

Si, non ho sbagliato il titolo sono effettivamente delle polpette che anzichè friggere o in forno vengono cotte in brodo. Sono gnocchi tedeschi ma di carne e si chiamano "Klopse" in questo caso "Mini"....piccole.

Vengono accompagnate da una salsa al vino bianco e come contorno con patate lesse. Tutto molto leggero e penso che possano rientrare magari senza patate in un contesto di DIETA.


Ingredienti per 4 persone

- per le polpette
1 cipolla
1 cucchiai di burro (potete usare il tipo a basso contenuto di grassi oppure anche quella vegetale)
500 gr di carne macinata mista (vitello-manzo-maiale, oppure una sola qualità a vostra discrezione)
1 a 4 cucchiai di pane grattuggiato
1 uovo
2 cucchiai da tè di senape  (a vostra scelta Medio o Forte)
sale e pepe macinato bianco

- il brodo
2 lt di brodo (può essere di carne se per caso lo avete oppure anche di dado di pollo-verdure o altro)
2 cucchiai da tè di pepe bianco in grani non macinato
1 foglia di alloro
3 cucchiai di succo di limone
Potete anche utilizzare un brodo fatto con un dado di pollo, manzo o verdure però aggiungete l'alloro, il pepe ed il succo di limone.

- per la salsa
3 cucchiai di burro (potete usare il tipo a basso contenuto di grassi oppure anche quella vegetale)
100 ml di Vino bianco
200 gr di panna fresca

- contorno
1 kg di patate
1 mazzetto piccolo di prezzemolo.




Preparazione

Tagliare a piccoli pezzi la cipolla e farla saltare in una padella con il burro, attenti che non annerisca.
Lasciar raffreddare e poi aggiungerla alla carne macinata assieme al pane grattuggiato, la senape, sale e pepe e l'uovo ed impastare e formare le polpette, ne verranno cica 30.
Preparare il brodo come indicato e quando pronto passarlo per togliere i grani di pepe oppure potete metterli in una garzetta legata in questo modo basta toglierla quando il brodo è pronto.
Cuocere le polpette nel brodo bollente  per 15 minuti e poi li scolate con la schiumarola e li  mettete da parte
Io consiglio di provare con uno per vedere se tiene la cottura al caso aggiungete un po di farina.
 
Pelate e tagliate a metà le patate e cuocetele in acqua leggermente salata per circa 20 minuti poi scolate.
Preparate la salsa scaldando un po  di burro in una padella e aggiungete la farina e lasciate cuocere un minuto circa fino o fino a che la farina ha assorbito il burro.Aggiungete un pò di brodo della cottura delle polpette, il vino e la panna fresca e lasciate che si addensi per circa altri 5 minuti o anche qualcosa di più,  la salsa deve risultare densa ma non troppo.
Impiattate le polpette, versate la salsa e mettete vicino le patate lessate sulla quale distribuirete del prezzemolo tritato

E' una ricetta che leggerla sembra difficile ma è facilissima da fare e potete anche cambiare tipo di salsa a vostro gradimento come pure sostituire le patate con altre verdure ecc.
In questo modo sono  molto leggere.
E' una vecchia ricetta di mia cognata (tedesca) e quando l'ho fatta non ho pensato di fotografare e quindi ho messo quella del suo piatto.

Ciao a tutti. 
 
 
 
Nota Affluente (2023)
 
Da prove che ho fatto successivamente, le polpette le ho cotte in forno con il sistema del "bagnomaria" con un vassoio/padella forata per utilizzare al meglio il vapore. In questo modo sono rimaste lo stesso  più asciutte ma morbide. La salsa l'ho mantenuta uguale usando brodo di un dado di carne (potete anche utilizzare quello rimasto dalla cottura in forno).
In un altra prova, ho fatto una salsa con funghi porcini secchi frullati dopo cottura e mantecati con panna acida. Potete utilizzare anche la panna classica o se non trovate la cosidetta "creme fraiche" potete aggiungere il succo di un 1 limone su 200 g di panna.
 
 
Memento SolonicodiEdvigeDesign byIole
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