Credo che gli amici che mi leggono sanno che nessun argomento qui trattato prevale l'uno sull'altro. Quando trovo, leggo o sento qualcosa di particolare che conosco si o anche no o merita un approfondimento, io parto in quarta a fare ricerca per poi condividere con voi.
Questo anche per quanto riguarda la cucina Mi piace pasticciare e quindi vado sempre alla ricerca di qualche ricetta sfiziosa spaziando nel mondo oltre che casa mia. Cucino anche per solo noi "due" ma quando viene il nostro amico da Venezia, buona forchertta, preparargli qualcosa di nuovo o qualche piatto triestino della sua infanzia è d'obbligo. Condividerlo poi con voi sarà un piacere ...( se non mangiano tutto prima che faccia le foto.....) :D :D
Detto questo, parliamo del "Grana Padano" che merita un approfondimenti più per me che per voi che certamente siete informatissimi :D
Sapevate che ......
Il "Grana Padano - della pianura padana " è nato attorno all'anno 1000 esattamente nel 1134 nell'abbazia di Chiaravalle a pochi chilometri da Milano. Si dice che i monaci disponendo di molto latte fresco ebbero l'idea di cuocerlo in caldaie per conservarlo più a lungo, aggiungendo il caglio e sottoponendolo alla salatura. Infatti venne prodotto in queste apposite caldaie proprio all'interno di questi monasteri che possono essere considerati "i primi caseifici ". Lo chiamarono caseus vetus ovvero formaggio vecchio.
Il popolo di allora non conoscendo il latino lo chiamaro, dato la particolarità granalusa e compatta, formaggio di grana o semplicemente GRANA.
I grana più conosciuti sono il lodesano o lodigiano che è anche considerato il più antico, poi il milanese, il parmigiano, il piacentino ed il mantovano.
Il metodo produttivo è rimasto sempre uguale, unico nella sua forma e nei principi nutritivi e nel gusto diventando Grana Padano Dop.
Dopo le varie svolte nella produzione solo nel 1955 fu emanato il D.P.R. n.1269 sul riconoscimento delle denominazioni circa i metodi di lavorazione, caratteristiche merceologiche e zone di produzione dei formaggi come il Grana Padano. L'anno successivo ottenne il riconoscimento come
" Denominazione di Origine Protetta "da parte dellUnione Europea.
A questo proposito vi voglio segnalare il post con la quale ho tentato di fare chiarezza sulla varie sigle a protezione degli alimenti come produzione, origine ecc. che acquistiamo e consumiamo quotidianamente : LINK
Da precisare che il Grana Padano - formaggio italiano DOP a pasta dura e cotta, a maturazione lenta, si produce in 32 province dell'Emilia-Romagna, della Lombardia, del Piemonte, del Trentino-Alto Adige.
In quest'ultima regione assume la denomnazione di "Trentingrana" limitatamente alla sola area territoriale trentina e non nella parte settentrionale della regione e del Veneto; tutte le fasi però della filiera produttiva quali allevamento, mungitura delle bovine, raccolta e trasformazione del latte in formaggio, stagionatura ed eventuale grattatura devono obbligatoriamente avvenire nella zona di origine.
Una cosa molto interessante che ho scoperto che il Grana Padano (contrariamento al Reggiano - vedi NOTA ) già durante la lavorazione e invecchiamento successivo di 9 mesi perde il lattosio che è inferiore a 0,1 g/100 g (valore limite indicato dalla Circ. Min. Salute DGISAN 16.06.2016) e quindi è ben tollerato da chi non sopporta il lattosio. Informazioni che trovate a questo LINK
Oggi il Grana Padano, Trentingrana, Parmigiano Reggiano si trovano sui scaffali della grande distribuzione in tantissime confezioni. A spicchi, grattugato, a scaglie ed in confezione come scatole, sacchetti, ecc.
Buona giornata.
NOTA Affluente
Contrariamente al Grana Padano, il Parmigiano Reggiano invece diventa privo di lattosio dopo l'invecchiamento di 36 mesi come da articolo letto su questo sito a questo LINK
In ogni modo per quanto concerne la tollerabilità a chi è intollerante al lattosio di verificare con il medico se potrebber gustare questi formaggi nei tempi e modalità descritti su questi siti.
La mia vuole essere una semplice informazione trovata sul web, ma bisogna sempre rivolgersi al proprio medico curante e l'ultima parola sarà solo la SUA.