24/04/21

Lasagna non tradizionale con ripieno di pesce crostacei su crema di zucchette e patate

L'idea scomposta di questa lasagna mi riconduce alla TV in un servizio di Ramsey ma anche del grande Maestro Marchesi: è una povera imitazione la mia molto lontana da quella dei grandi ma buona lo stesso.
Infatti, questa non è una replica ma rappresenta solo uno spunto di idea.
Gualtiero Marchesi non  è nelle mie corde per  replicare nessuna delle sue ricette, non ho gli attrezzi ne una bella brigata di cucina ad aiutarmi. Gordon Ramsey è già umanamente più facile  nel replicare qualche sua ricetta che ha presentato sia nelle tramissioni "Cucine da Incubo" come anche l'ultimo  libro "In cucina con Ramsey" ricette facili per la famiglia che non ho però acquistato anche  perchè di ricette si trovano in video su YouTube e quindi tutto risparmiato.
Questo piatto l'ho fatto tanto tempo fa per sollevare il mortorio di giornate all'insegna della pioggia e questa volta all'insegna del Covid 19......
Ho usato ingredienti che già erano presenti, per altri ho atteso di fare la spesa che a causa di questa pandemia la faccio solo ogni 8 giorni. Stare al supermercato con mascherina alla quale acciungo anche la visiera per gli "scostumati" che continuano a tenere mascherina sotto mento...il che mi renda faticosa la respirazione e quindi evito di andarci spesso: ogni 8 giorni perfetto.


Andiamo ad iniziare....



Ingredienti per 4 persone
2 zucchette grandi possibilmente belle diritte
2 patate di grandezza media
5-6 filetti di triglia (io surgelate)
10 canolicchi (io surgelati)
10 cozze belle grandi (io surgelate senza guscio)
2 cipollotti
1 confezione di lasagne fresche 
(ho usato quelle più grosse ma vanno meglio le sfoglie velo)
2 spicchi di aglio (ho usato aglio rosso)
olio evo
1 cucchiano di curcuma (per dare colore e sapore particolare)
sale - pepe 
 
 

 

 

Preparazione

Per prima cosa ho provveduto a mettere in una terrina di plastica il pesce surgelato vale a dire i filetti di triglia, i canolicchi mentre le cozze già sgusciate non hanno bisogno di scongelamente ma vanno solo sciacquate in acqua corrente.



 
Nel frattempo con  un pelapate, dopo averle lavate,  ho tirato via la buccia alle zucchette che sono venute molto sottili ma le ho conservate mi sarebbero servite in seguito .....
In una casseruela, acqua leggermente salata a bollore inziato ho buttao le bucce delle zucchette e cotte per non più di 3 minuti giusto per sbianchirle ed ammorbidirle; subito scolate e raffreddate sotto l'acqua corrente per fermare la cottura

 

 
In una capiente padella leggermente unta d'olio ho fatto appassire un piccolo pezzo di zucchetta (meno della quarta parte) con i cipolotti e l'aglio affettati tutto molto sottile e fatti cuocere per circa una decina di minuti a fuoco medio. Poi ho aggiunto i canolicchi sgusciati tagliati a pezzetti, la triglia anche sminuzzata e le cozze.
Le mie cozze erano molto grandi e quindi le ho tagliate a pezzi.
Ho aggiunto anche una spolverata di curcuma, un pò di sale e pepe. Questa preparazione rappresenta il ripieno e quindi il pesce rilasciando un pò di liquido mentre mi serviva piuttosto asciutto.  Cottura per 10 minuti controllando la sapidità e la consistenza sempre a padella scoperta.


In un altra padella larga  unta leggermente d'olio ho tagliato a rondelle le zucchette e le patate abbastanza sottili per fare una cottura veloce. Ho aggiunto un goccio d'acqua e cotto per circa 15 minuti in modo che le zucchette e patate risultassero morbide ma non disfate e poi le ho coperte e lasciate li a fuoco spento.



In un altra padella ho portato a bollore l'acqua con un pò d'olio e poi ho immerso le lasagne (non più di 3 pezzi alla volta)  per 3 minuti. Non avrebbe servito ma ho voluto fare una piccola precottura  in quanto non avrei usato besciamella o altro liquido e solo in forno si sarebbero troppo asciugate. Dovevano essere cotte e morbide come di consueto per la lasagna tradizionale. L'olio nelle precottura impediva alle stesse di attaccarsi l'una sull'altra. Le ho distese su di un canovaccio man mano che le toglievo dalla padella.


 
In una pirofila o altro contenitore da forno ho iniziato a predisporre gli strati scomposti per la mia lasagna. Ho però tagliato a metà la lasagna per averla già pronta porzionata per impiattare le nostre due porzioni.  Ho usato una pirofila, messo sul fondo un pò d'olio poi una prima lasagna ovvero i due pezzi affiancati, una parte dell'insieme di pesce, poi sopra altre due lasagne pigiando delicatamente e cosi via alternando ho fatto 4 strati. Non volevo farlo tanto alto ed ho finito con il pesce e messo in forno. Avendo il forno ventilato ho preferito coprire con carta alluminio per i primi 10 minuti e togliendola poi per i restanti 5 minuti. Non serve più tempo essendo gia tutto cotto.

Nel frattempo ho ripreso le patate e zucchette già cotte,  le ho messe nel robot assieme alle bucce di zucchetta, un pò d'olio, sale, una cucchiaiata di acqua calda magari di quella delle lasagne ed ho frullato. Come vedete è diventata una crema quasi un pesto di un bel colore verde.
 


Ho predisposto sul fondo di due piatti alcune cucchiaiate di questa salsina/pesto



su questa base ho messo i due tranci di lasagna già separati e completato con un'altra cucchiaiata di questo pesto. Siccome avevo in casa sia la colatura di alici che la bottarga ho voluto mettere un cucchiano scarso di bottarga grattugiata e alcune gocce della colatura di alici.  (il link della colatura vi porta ad un mio post ove spiegavo come questa viene  prodotta)
Le mie aggiunte sono facoltative.


Non è che la presentazione sia stata tanto curata ma per noi due l'importante è che il piatto sia buono diciamo una presentazione alla "casalinga" forse col tempo mi deciderò almeno a trovare uno spazio perchè l'immagine sia migliore....ci devo pensare

Buon appetito se la fate.


NOTA
Gli strati di lasagne dovevano essere NON allineate ovvero con scarto negli strati a destra e sinistra solo il centro era regolare ma cosi tagliando a metà il ripieno andava un pò perduto per cui ho preferito allineare alla solita maniera ma tagliate a metà nella loro lunghezza  però senza la classica besciamella e comunque non perfettamente a filo come la lasagna di solito si presenta.


17/04/21

Un viaggio speciale per me: Il Viaggio di Nozze risalente al 1990

Desidero ricondividere con voi un viaggio che non dimenticherò mai: Il Mio Viaggio di Nozze 1990.

Le nozze hanno coronato una vita assieme di 25 anni e, non sarebbe stato necessario il matrimonio ma l'abbiamo voluto fare per tutelarci più in là a vicenda. Abbiamo scelto l'Ungheria, patria della mia nonna materna e "mio marito" ha voluto accontentarmi ma anche l'Ungheria di per se stessa ci affascinava in quanto linguisticamente era al di fuori dei paesi dell'Est. Inoltre proprio in quell'anno l'Ungheria era stata svincolata....e si poteva visitarla con la sola carta d'identità.

Desidero iniziare mantenendo la foto che vedete e, lascio lo scritto di allora tale e quale ma farò delle piccole considerazioni dopo tanti anni alla fine come Note Afluenti perchè dal 1990 al primo post del 2010 (l'avevo appena creato) erano passati 20 anni ma ad oggi 2021 ne sono passati in totale 31 anni.... mezza vita.

Vi raccomando, clic sulle foto per averle a grandezza normale.

Una veduta notturna di Budapest

 
Il mio viaggio l'ho fatto nel 1990 e sono passati ad oggi 20 anni.
L'anno 1990 è stato un periodo difficile per lo Stato Ungherese. Finalmente libero si era però trovato di fronte al fatto che ai suoi bisogni non era più lo Stato di allora a provvedere ma dovevano far fronte da soli, cosa alla quale dopo questo lunghissimo tempo di dipendenza non erano in grado di gestire. L'arrivo dei turisti occidentali liberi di andare senza restrizioni del regime di allora, è stata una boccata di ossigeno per la loro economia pressochè inesistente.  L'abitudine di fare la fila per tutto non era ancora andata in disuso e la si faceva ancora per acquistare il gelato, il caffè, articoli di abbigliamento occidentali in svendita - sia i locali che i turisti,  non c'era distinzione: fila per tutti.
I mercati erano poveri di prodotti alimentari però la fantasia dei cuochi era grande ed i piatti cucinati pur avendo le stesse materie prime per tutti erano sempre diversi.

La loro moneta ...Fiorino Ungherese si può dire era senza un valore di mercato di cambio nei confronti delle valute estere e quasi non esistevano cambi ufficiali ma indicativi di giornata a secondo della richiesta. Ho il ricordo  che 100 fiorini di allora corrispondevano per noi a 10 lire.
Per loro 100 fiorini era un patrimonio e credo che uno stipendio mensile fosse di gran lunga inferiore. I prezzi di tutte le cose erano per loro irragiungibili.
Un pranzo/cena in un locale dall'antipasto al dolce con vino di annata costava (2 persone) 1000 fiorini che tradotte in lire non si arrivava alle 200 lire.

La lingua ungherese dice Wikipedia ... è una lingua del ceppo ugro-finnico parlata in Ungheria e in aree adiacenti di Romania, Slovacchia, Ucraina, Serbia, Croazia, Austria e Slovenia (tutti territori ungheresi persi con la prima guerra mondiale). Il nome ungherese della lingua è magyar, da cui deriva la variante italiana "magiaro".
Le lingue ugrofinniche (o finnougriche), sono un gruppo linguistico diffuso soprattutto nell'Europa orientale e settentrionale. Assieme alle lingue samoiede formano la famiglia linguistica uralica.
Diversamente dalla maggior parte delle lingue europee le lingue ugrofinniche non hanno un legame di parentela con la famiglia delle lingue indoeuropee. Spesso i termini ugrofinnico ed uralico vengono confusi. Molte delle lingue ugrofinniche più piccole si trovano in pericolo o sono prossime all'estinzione.  La lingua Ugrofinnico è parlata in: Estonia, Finlandia, Norvegia, Russia e Svezia oltre all'Ungheria naturalmente.

Per fortuna aggiungo io, che coscienti delle problematiche della loro lingua, gli anziani parlavano il tedesco reminescenza dell'Impero Austriaco ed i giovani parlavano qualcosa in inglese imparata ascoltanto le canzoni alla radio di nascosto nel periodo del regime e quindi mi sono arrangiata abbastanza bene.
Come aneddoto....la mia avventura che non dimenticherò mai!!!
Alla partenza da Budapest con un traffico già allora molto sostenuto, con una puzza dagli scarichi di macchine vecchie è dire poco e con guidatori alquanto impreparati.... non riuscivamo a trovare la direzione giusta per uscire dalla città. Due poliziotti motorizzati che ci avevano dato le indicazioni (per fortuna mia parlavano qualche parolina di inglese ), dopo averci visti passare davanti a loro per ben due volte, mossi a compassione, si sono offerti di farci da battistrada....favoloso però a condizione di assaggiare la loro acqua termale....per la digestione .... in uno strano edificio-bar in una specie di grotta.
Acqua tiepida, quasi sulfurea .....schifosa ma l'abbiamo bevuta... è stato il loro modo di salutarci e di ringraziare offrendola a noi, per la visita che abbiamo fatto alla loro città Budapest....carini vero !!!!

Per chi non ricorda, è dall'unione del 1873 delle città di Buda e Obuda sulla sponda occidentale e Pest sulla sponda orientale del Danubio che nasce Budapest capitale dell'Ungheria.
Ovviamente Buda e Obuda e Pest hanno storie uguali sebbene diverse e molto interessanti e se le volete approfondire su Wikipedia.... BUDA e  OBUDA PEST  e qui anche il link per la storia completa di BUDAPEST capitale.

Buda è la parte più vecchia di Budapest molto colorata con bellissime Csardas che oltre ad essere una danza popolare ungherese indica anche un locale tipico dove al tavolo che mangi arrivano i suonatori ungheresi con i loro violini. La musica ungherese come quasi tutta quella dell'est e nostalgicamente romantica e triste eppure i balli sono gioiosi.

Prima di mettere foto del mio viaggio, mi vorrei soffermare ancora sull''Isola Margherita (Margit-Sziget in ungherese) che è un'isola del Danubio, lunga 2500 metri, larga 500 metri, 0,965 km² di superficie, si trova nella città di Budapest. Due ponti la collegano alle rive della città a nord ed a sud.
E' bellissima e ci sono parecchie cose interssanti quali :
- il Memoriale del Centenario del 1973, che commemorava il centenario anniversario dell'unificazione della città;
- un piccolo giardino giapponese;
- un piccolo zoo, contenente una grande varietà di anatre esotiche, oltre che altri animali;
-  la "Ruota Musicale" (Zenélő kút), un piccolo padiglione, costruito in origine per concerti, situato vicino al ponte Árpád;
- la "Fontana Musicale" (Zenélő szökőkút), una fontana vicino alla quale si suona della musica e, in estate, si eseguono spettacoli di luce, situata vicino al ponte Margaret;
- un serbatoio idrico a torre ottagonale, alta 57 metri, costruita in stile Art Nouveau nel 1911.
- La "Fontana Musicale" e il Serbatoio a torre sono siti protetti dall'UNESCO.
- Un Hotel
Sull'isola sono situate inoltre numerose strutture sportive, come il Parco acquatico Palatino (il più grande complesso all'aperto di nuoto a Budapest), il complesso natatorio Alfréd Hajós (dove si disputarono i Campionati europei di nuoto 2006), uno stadio di tennis e un centro atletico.
Potete completare le informazioni, che sono ancora tante, rispetto a queste poche tratte da Wikipedia a mio parere sono molto interessanti  Isola Margherita

Un piccolo cenno alla cucina in particolare al famoso piatto conosciuto come "gulash o goulasch".
Questo piatto originario dall'Ungheria contrariamente a come conosciuto non trattasi di uno spezzatino o stufato bensi di una zuppa.
Come dice Wiki, il Goulash (in ungherese Gulyás o, più precisamente, Gulyás-leves, che letteralmente significa "zuppa del mandriano"; in tedesco - attraverso il quale l'italiano - Gulasch) è un piatto tipico che ha origine in Ungheria e si è diffuso in tutta l'Europa centro-orientale.
Il gulasch, zuppa che i mandriani cucinavano dentro un grande paiolo messo sopra un fuoco di legna all'aperto,  quando, ad esempio, trasportavano i pregiati bovini grigi di razza podolica, dalle lunga corna dalla pianura della Puszta ai mercati di Moravia, Vienna, Norimberga e Venezia.

(NOTA Personale....
In Puglia e non solo esiste una leccornia ...il caciocavallo podolico in quanto esistono in Italia i pregiati bovini di razza podolica proveniente proprio dall'Ungheria nei tempi andati. Se volete leggete sul mio blog "Caciocavallo Podolico")

Il gulash  è quindi una zuppa di patate, carne, lardo, soffritto di cipolle, carote e paprica, ideale per riscaldare i robusti bovari (mandriani) discendenti di una razza di cavalieri che era scesa in Europa verso il 950 dalla steppa asiatica. Ma fu solamente verso la fine del XVIII secolo che il gulasch dalla prateria arrivò ad essere conosciuto dalle famiglie borghesi, per poi apparire sulla tavola del popolo insieme ad altri stufati di carne, come i paprikás aggiustati con la farina, la paprica e la panna acida (tejföl), o il pörkölt, chiamata anche la "rosolata della Puszta". A varcare però i confini nazionali per entrare nei menù di tante nazioni fu solamente il gulasch.
Infatti il pörkölt è lo spezzatino o stufato  di carne (rossa o bianca) asciutto che viene accompagnato da gnochetti di farina chiamati galuska conosciuti poi come spätzle (che si trovano oggi anche nella grande distribuzione verdi agli spinaci, al formaggio o naturali).

Utensile per fare gli spätzle

Infatti, in alcune varianti, soprattutto fuori dall'Ungheria, viene cotto tanto finché, asciugandosi, diviene una specie di spezzatino. Il colore rosso è dato dalla paprica immessa in abbondanza, che, contrariamente a quanto si possa credere fuori dall'Ungheria, non è molto piccante (infatti la parola paprika in ungherese significa peperone).
Il Gulasch è un piatto tipico di molte zone del Triveneto, soprattutto nei territori di confine con Austria, Croazia e Slovenia.
Erroneamente nelle versioni rivedute e corrette il colore rosso di questo spezzatino o stufato  viene data dal pomodoro fresco o conserva ed inoltre in molte versioni ci sono altre aggiunte quali fagioli e/o anche delle verdure. Non sarebbe corretto che queste pietanze mantengano il nome di gulash ma d'altra parte la versione originale ormai può essere gustata solo in Ungheria (o a casa mia DD )

La versione zuppa

La versione spezzatino solo carne qui forse troppo liquida


Il PÖRKÖLT ed i gnochetti GALUSKA

A questo punto propongo delle foto scattate a Budapest mentre le altre suindicate provengono da Wikipedia


Locale ungherese con il soffitto pieno aglio e peperoncino

Un monumento con picchetto d'onore


Lo stesso monumento

Uno dei tanti ponti sul Danubio

Altro ponte sul Danubio


Funivia

Parte vecchia di Buda piena di turisti


Un personaggio nel costume ungherese simpatico a disposizione di tutti per foto


Chiatte abitative sul Danubio

Ho fatto parecchie foto ma purtroppo non esistevano ancora le macchine digitali e quindi i negativi venivano sviluppati e stampati dai negozi specializzati. Queste foto sono state da me scanarizzate ma, essendo passati tanti anni hanno perso un pò del loro smalto di colore.

Queste successive le ho trovate su Wikipedia e dal Web


Il Memoriale del Centenario sull'Isola Margherita

Veduta aerea del Danubio e dell'Isola Margherita


Il Parlamento a Pest

Chiesa Calvinista a Budapest e Battello sul Danubio

Bastione dei Pescatori a Buda

Piazza Ferienciek (dei francescani) a Pest

Interno del New York Cafè a Pest

Ancora una bellissima veduta dell'Isola Margherita

Tutti questi luoghi li ho visti è fotografati salvo il Cafè New York che non esisteva a quel tempo.

Un nota particolare merita per me Eger l'ultima cittadina visitata prima di lasciare l'Ungheria attraverso l'Austria per rientrare in Italia a Trieste.

Nell'albergo a Eger ricordo un ragazzino che portava le valigie all'arrivo dei clienti. Simpatico, gentile e sorrideva melanconicamente come tutti gi ungheresi, sempre. Abbiamo pensato che lavorava sicuramente per bisogno come tutti e non poteva avere più di 14 anni. Senza farci vedere da altri, gli abbiamo dato 100 fiorini, mancava poco che ci baciasse.  Non deve avere però nascosto l'episodio perchè lascio il suo posto quando ci vedeva arrivare ad altri colleghi, ogni sera diversi, per 4 sere tempo della nostra permanenza. Il ragazzo di turno, non appena ci vedeva arrivare, prendeva le chiavi del nostro appartamento prima che le chiedessimo al portiere d'albergo e ci accompagnava in ascensore fino alla stanza. Avevamo capito che si aspettavano la mancia...non ci siamo tirati mai indietro vergognandoci un pò per quello che era l'effettivo costo per noi ma contenti di renderli felici. Alla partenza erano tutti li a salutarci e l'espressione felice sulle loro facce di quanto avuto è stato impagabile come pure l'esperienza irripetibile: aver fatto felice veramente con poco per noi ma tanto per loro.
A questo si aggiunge  il ricordo di una favolosa minestra al limone. Se pensate che sul mercato ungherese c'erano solo patate, cipolle, peperoni, qualche pomodoro, carote e alcune verdure verdi  che non conoscevo ma,  in questa zuppa,  il cuoco ha fuso mille sapori diversi.
Eger è un importante mercato agricolo con industrie del tabacco ed enologiche. È famosa la produzione di vini rossi: Egri Bikavér (Sangue di Toro) e Egri Leányka (Ragazza di Eger). Questo vino l'ho gustato era buonissimo e come tutti i vini anche se rossi, il trasporto incide molto ed il sapore non è più lo stesso di quello gustato direttamente sul luogo di produzione.
  

Il famoso Castello di Eger

l'entrata al Castello a Eger

Le rovine della cattedrale medievale

Scusatemi se mi sono allungata tra scritti e foto ma avrete certamente capito che l'Ungheria occupa una parte importante nel mio cuore forse perchè come detto, la nonna materna proveniva dall'Ungheria ed era nata a Szombathely (Savaria o Sabaria in latino) che è la città più antica dell'Ungheria. Infatti le origini sono da cercare molto lontano e la sua fondazione è fatta risalire al 43 d.C.
Ha una storia particolare ma mi dilungherei troppo quindi vi metto il link a Wikipendia  QUI ed una foto tratta da Wiki


la piazza principale di Szombathely

A questo punto non mi resta altro che salutarvi scusandomi del lungo post e sperando di non avervi annoiato.
Ciao a tutti e grazie di essere passati.


   
 
 
 
NOTA Affluente
Oggi l'Ungheria non è più così, è diventata specialmente Budapest come una delle grandi città d'occidente copiando sia il male che il bene. D'altra parte non poteva rimanere quella povertà di allora ed è giusto che si sia ripresa. Certo nelle piccole realtà interne dell'Ungheria qualcosa ma molto poco è cambiato vige ancora il lavoro rurale, i vasti spazi della Pustza, ecc.  Certo che l'accoglienza di quella volta non è più presente ormai è dimenticata e, per questo motivo, credo non ripasserò più nella terra della nonna. Alle volte è meglio ricordare come abbiamo visto e non ripetere ad anni di distanza un ritorno: ne rimaremmo delusi perchè anche il nostro stato d'animo sarà diverso.  Sperò che le immagini ed il racconto vi possa piacere ed interessare è un modo anche questo di viaggiare con gli occhi e con il cuore. Buona giornata e grazie di essere passati.

 


   
Memento SolonicodiEdvigeDesign byIole
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