31/10/17

" Happy Halloween " a grandi e piccini !!!

La storia del reimportare in Europa questa festa l'ho scritta nel 2010, 2012, 2013 e chi ha piacere di leggere vada qui  perchè contrariamente a quello che si pensa è partita dall'Europa dai Paesi diciamo celtici e poi ritornata.
Io mi limito questa volta dopo che sono passati 4 anni alcuni video da Disneyland degli anni
2013-2014-2017 molto molto carini e mi auguro che magari alla sera se non uscite vi divertiate a guardarli magari in grande direttamente su YouTube bevendo quale....pozione ... creata da voi o per voi. :D :D
Non pubblicherò altri post fino a sabato perchè sto preparando per voi una piccola sopresa e poco tempo a disposizione.
Ecco i tre video con il link diretto a You Tube









Qui di seguito i tre link diretti su YouTube :


perchè succede e non ho ancora capito il motivo che, nonostante il codice html sia stato esattamente riportato nel post, il video sparisce :( :( in questo modo almeno potete andare alla direttamente alla fonte per vederlo.

Vi auguro uno splendido Halloween pieno di zucche terribili e questa è tratta da Wiki





NOTA Affluente
Nel 2013 delle amiche grafiche mi avevano regalato e dato il permetto di pubblicare i loro lavori di Halloween, chi avesse piacere di dare un occhiata questo è il LINK

29/10/17

Cacciare con le aquile tradizione millenaria (dal 940 d.C.) dai mongoli di etnia "kazaka" sui monti Altai



La ragazza del fim da MyMovies -

Tutto è partito dalla curiosità che mi ha suscitato un film uscito in agosto 2017 che parlava di un popolo abbastanza sconosciuto per noi che da oltre 1000 anni praticano la caccia con l'aquila,
Il film "La principessa e l'aquila" racconta di questo modo di cacciare praticato solo dagli uomini e che per la prima volta una "donna" voleva farne parte. L'arte di addestrare le aquile viene tramandata da padre in figlio da oltre mille anni.

La caccia con le aquile è una tradizione della Mongolia risalente al 940 d.C. L'etnia burkitshi di cui fanno parte i kazaki - termine per indicare i cacciatori - abitano la regione mongola di Bayan-Ulghii al confine con il Khazahistan e la Cina. Zona remota ma la più affascinante delle montagne Altai che si estendono per oltre 600 km di piccole colline, cavità, laghi blu, ghiacciai e pareti a strapiombio e picchi di oltre 4000 mt., e la  caccia viene praticata dai kazaki che rappresentano la minoranza ma più consistente della Mongolia.
I monti Altai che si estendono dalla Cina alla Siberia passando appunto per la Mongolia ed il Kazahistan, le temperature invernali possono raggiungere anche i 40 gradi sotto zero.
Ci sono due manifestazioni come vuole la tradizione, praticamente una gara con prove di abilità, velocità ed ogni proprietario è orgoglioso di far vedere come ha addestrato la sua aquila. Sarà anche un occasione per ammirare questa maestosa signora dei cieli - si è solo la femmina che è più grande del maschio  ad essere addestrara -, il poterla  osservare da vicino ed accarezzarla.
La gara si svolge ai primi di Ottobre nella città di Olgi e l'altra istituita più recentemente il 6/7 Ottobre "Golden Eagle Festival. Durano entranbe 2 giorni e, convergono da ogni parte della regione questi cacciatori nei loro abiti tradizionali e sfilano sui loro cavalli con sul braccio l'aquila ben protetto da una spessa guaina di pelle.
Questa descrizione la trovate anche nel libro di Marco Polo che descrive questa caccia praticata però quella volta da i falconieri con i loro "falconi" accompagnandosi al Kublai Khan per la caccia alla selvaggina minuta.
E' meraviglioso vedere come l'aquila seppur liberata ritorni sempre dal suo compagno cacciatore che l'ha allevata portandola via dal suo nido. Sarà tenuta per 10 anni poi lasciata libera per poter far figli che poi, forse, ma sempre solo la femmina sarà una nuova cacciatrice assieme a chi la verrà a prendere dal nido dopo aver scalato una parete impervia dei Monti Altai.
L'aquila ha un apertura alare di circa 2,30 mt con un peso sui 6/7 kg ed una lunghezza dai 75/88 cm.
Il suo veleggiamento sfruttando le correnti, la loro improvvisa picchiata per afferare le prede avvistate con la lora famosa "vista d'aquila", con gli artigli robusti e ricurvi affilatissimi permettono di prendere prede anche di peso superiore alla loro.  La preda viene mangiata immediatamente ed intera se non di grandi dimensioni e le piume - pelo - ossa vengono rigettate perchè non riescono a digerirle.

Ci sarebbero tante cose ancora da raccontare, specialmente su questo festival a cui assistono tantissime persone che vengon da fuori della Mongolia stessa per lo spettacolo che è stupendo abbinato anche a musiche ed altri intrattenimenti per 2 volte 2 giorni. 
Ora vi metto alcune immagini tratte dai siti da cui ho preso le informazioni di cui sopra e metterò tutti i link diretti nella NOTE.

Simulazione del lancio della sua aquila

Il riposo dopo la caccia

Lo stesso cacciatore della simulazione che posa con la sua regina

La tenda di un cacciatore

La strada nella steppa verso il monte Altai


L'aquila è sempre stata simbolo di forza e ancora oggi si trova su bandiere di vari stati quali USA, Germania, Russia ecc. ed alla sua simbologia nel corso dei secoli. Lascio tutto questo alla vostra curiosità che potrete soddisfare da WIKI
Aggiungo anche un bellissimo video di questo festival anche se è del 2013 perchè è anche scritto in italiano sul come si svolge. Ci sono video su YouTube di tutti gli anni anche quello del 2016 che dopo aver guardato questo lo potete trovare subito sulla destra ma, dovete andare a vederlo direttamente su YouTube cliccando sul link perchè è molto più in grande. Vi metto anche il link di YouTube  perchè alle volte il filmato sparisce dai blog :(




Spero che questo post  sia riuscito interessante e vi abbia incuriosito non solo per leggere la storia che non ho lo spazio per riportarla tutta ma anche la voglia di vedere questo film e penso che i vostri bambini ne saranno felici se li porterete al cinema. Può anche essere visto in streaming sul pc o sulla TV se avete predisposto per vedere i film come MyCinema.

Buona domenica.


NOTA Affluente

Qui di seguito vi do i link diretti dalla quale ho tratto le informazioni e le immagini

- Immagini da un articolo su un viaggio sponsorizzato dalla NIKON Scholl  e ci sono altre  splendide come il racconto di questo viaggio

- Informazioni tratte dal suindicato sito ma anche da Mongolia it e da TPI it Mondo


Ho sentito parlare la prima vola della Mongolia - nel senso di chi l'ha visitata - da un nostro amico di famiglia che faceva parte del coro e banda dei Bersaglieri e che sono andati a cantare proprio nella capitale Ulan Bator ma poi sono stati anche ospiti di alcune etnie mongole nei loro accampamenti. Sono poi stati invitati anche i cantori mongoli in uno scambio culturale a Trieste. Il nostro amico era stato anche nominato Console Onorario della Mongolia con tanto di ufficio a Trieste. Le storie che ci ha raccontato e gli opuscoli che ha portato facevano vedere una Mongolia ancora vergine e meravigliosa e per noi anche misteriosa.  Purtroppo gli opuscoli con anche delle ricette favolose anche se non fattibili in completo dato la mancanza della materia prima, in un trasloco sono andati perduti assieme a tante altre piccole come souvenir non preziosi  ma importanti per me :( :(

27/10/17

Spätzle ai spinaci con sugo di salsiccia e funghi porcini

Ricetta del 7 agosto come dice il mio diario personale su IG. Non avevo grande voglia di cucinare e quindi apriamo il frigo e congelatore e sicuramente troverò qualcosa. Infatti gli spätzle erano stati fatti tempo fa ma siccome faccio sempre in abbondanza una parte li avevo congelati. Salsicce principalmente di pollo a casa le tengo sempre ed una busta di funghi misti ed un altra di solo porcini surgelati acquistati proprio in una promozione di lancio della ditta produttrice. Quindi con mia somma soddisfazione la cena era a portata di mano.
Come anche negli altri post che hanno preceduto il presente come altri a seguito, prima della ricetta qualche immagine delle vacanze austriache in campeggio in Carinzia.

La mia roulotte all'arrivo e poi con la veranda che abbiamo fatto il giorno dopo,  non come al solito lo stesso giorno dell'arrivo,  perchè ci siamo trovati, cosa inusuale per la fine maggio, con una temperatura di 32 gradi troppo alle caldo alle  14:00 per mettere la veranda meglio il giorno dopo al mattino più fresco.











Passiamo ora alla ricetta.

Ingredienti per 3 persone (anche 4)

Per fare 350 g di spätzle ai spinaci  occorre: 
 
- farina 200, spinaci 100 cotti e strizzati, 1 uovo e poi passati con l'attrezzo per spätzle

NOTA:
l'attrezzo che ho io acquistato in Austria è particolare, un semplice coperchio di plastica bucherellato e si mette l'impasto su questo coperchio che va posizionato sulla pentola d'acqua bollente e con una spatola inclusa nella confezione, si spalma l'impasto e attraverso i fori va direttamente a cuocerecome quello dell'immagine presa dal web, e l'impasto in questo caso deve essere fatto compatto. L'altro attrezzo il più conosciuto, l'impasto deve essere un pò più morbido; deve essere messo nel contenitore che poi portato su e giu in questa specie di grattugia - come da immagine presa dal web a destra.

Per il sugo servono:

2 salsicce - io di pollo ma potete usare quelle che preferite
200 g di funghi misti  surgelati
100 g di porcini surgelati 
1 bouquet di aromi legati di prezzemolo, basilico, erba cipollina, timo
1 spicchio di aglio  o 1 cucchiaino di quello secco
olio - sale - pepe q.b.




Preparazione
In una padella con un pò di olio fate appassire l'aglio, sgranate la salsiccia e tostatela leggermente perchè rilasci il grasso. Aggiungete i funghi, salate e lasciate cuocere a fuoco medio in modo che si asciughino. A metà cottura aggiungete gli aromi legati che poi toglierete e continuate la cottura complessivamente per 30 minuti. Comunque verificate che i funghi siano cotti ma non sfatti.
A parte fate bollire dell'acqua leggermente salata, versate la pasta e non appena viene a galla con la schiumarola versatela direttamente nella padella e fate saltare per un paio di minuti perchè si amalgami con il sugo, assaggiate che non manchi nulla al caso una grattatina di pepe se vi piace e impiattate.

Buon appetito.


NOTA Affluente

Questi gnochetti li trovate pronti confezionati sia solo all'uovo, con gli spinaci e anche al pomodoro. Sono buoni ma, se preferite, li trovate anche freschi in qualche gastronomica che vende pasta fresca di qualsiasi tipo. Io preferisco acquistare quelli confezionati che si trovano anche porzionati - due confezioni assieme -  e quindi facile da conservare e/o utilizzare poi quando necessario.

I funghi surgelati usualmente rilasciano molta acqua e quindi di solito faccio un a precottura solo con loro a fiamma alta senza scongelare perchè fatto prima della il fungo diventa una poltiglia. Invece messi direttamente senza scongelarein padella  si asciugano e mantengono la loro consistenza.

24/10/17

Gnocchi di patate ripieni che sono diventati Bomboloni

Il mio diario personale su IG mi dice che è un piatto che ho fatto il 23 agosto. Il post lo scrivo oggi che è il 9 ottobre e quindi devo vedere tutti gli appunti in merito lasciati sempre sotto l'immagine postata su IG. Questi "gnocchi" direi che sono "bomboloni" dalla grandezza e ricordo che questa ricetta l'ho trovata sul web ma purtroppo non ricordo dove ne l'indirizzo :( :(  posso dire che erano buonissimi e che prima o dopo li devo rifare. L'unico inconveniente per quella giornata è stata l'accensione del forno anche se potevo benissimo friggere ma, ora verso il freddo va benissimo ci si riscalda. Rispetto al fritto anche se piace di più al forno sono più leggere.



Ingredienti per 4 persone

300 g di patate
1 uovo + 1 tuorlo
50 g di parmigiano grattugiato
20 ml di olio evo
300 g di farina
8 g di lievito di birra
30 ml di acqua
100 g di prosciutto cotto in una fetta che taglierete a piccoli quadrucci
100 g di provolone oppure 100 g di mozzarella (io provolone) spezzettato
olio di semi quello di vostro gradimento se le volete friggere

 





Procedimento

Lessare, pelare e schiacciare le patate ma le potete schiacciare anche senza pelare, la buccia rimane nello schiacciapatate.
In una terrina capiente aggiungete alle patate l'uovo ed un tuorlo assieme al grana, l'olio e sale nonche i 300 g di farina.
Amalgamare e poi aggiungere il lievito fatto sciogliere in un pò di acqua tiepida.
Lavorare il composto deve essere morbido ma non appiccicoso al caso aggiungete ancora della farina.

Per fare questi gnocchi ci sono due procedure, io ho scelto la seconda:

1)

stendete il pannetto su della carta infarinata fino a raggiungere un spessore di circa 1,5 cm e ricavate dei cerchi con un bicchiere non troppo largo o con un coppapasta di 6 cm di diametro.

2)
staccate dal pannetto dei pezzi grandi come diciamo un susino e lo appiatite con la mano in modo che si allarghi in circolo

Nel mezzo del cerchio indipendente come fatto, ponete un pezzo di prosciutto cotto e il provolone o mozzarella,  e lo sigillate formando delle palline ben chiuse in modo che il ripieno non fueriesca.

Se li cuocete in forno mettetele sulla leccarda con carta da forno infarinata in forno a freddo impostato su 180° gradi in modo che riscaldandosi le palline lieviteranno. Dopo raggiunta la temperatura cuocetele per 15-20 minuti. Quando le mettete in forno cercate di tenerle distanziate.

Nel caso invece che le volete friggere, dovete farle lievitare in luogo tiepido magari in forno che avrete riscaldato a 50°  e poi spento fino a quando non avranno radoppiato il loro volume.
Ricordate di trasferirle su carta assorbente nel caso di frittura.

Come vedete dall'immagine, la carta da forno ben infarinata ed i gnocchi/bomboloni ben colorati senza che nulla del ripieno sia uscito.



Buonissimi e sostanzioni. Accompagnati con una bella insalata mista è stata la nostra cena, noi non mangiamo mai molto anche se saltiamo quasi del tutto il pranzo.

Buon appetito.


NOTA  Affluente

Consiglio di abbondare con il ripieno anche se avrete u pò di difficoltà nel chiuderli ma, visto che devono radoppiare di volume poi il ripieno sembra pochino :( :(



22/10/17

Intermezzo domenicale!!! ....raccolta di ANNUNCI dove alcune carenze...linguistiche li rendono strepitosi

Oggi sabato, avevo voglia di scrivere qualcosa di divertente e ho trovato mettendo a posto una caterva di carte la cui maggioranza è andata nel ...cestino, ho trovato un foglio con una selezione di annunci trovati sulle bacheche di parocchie - penso paesane e piccole, che nell'ingenuità che esprimono assieme a carenze grammaticali hanno un risultato strepitoso suscintando anche tenerezza per quello che leggiamo.
Ho pensato di fare un immagine scanarizzando questo foglio, ma la lettura sarebbe stata troppo difficile e quindi le ho copiate e riscritte qui tutte.
Non hanno nulla a che vedere con le religioni, sono annunci simpatici come quelli che si trovano nelle bacheche universitarie e non solo. Qualche volta trovo delle scritte anche sulla bacheca del mio dottore di base con ringraziamenti ma anche con indicazioni di malcontento che come presentati ti lasciano solo il tempo di sorridere e naturalmente sono sempre .... anonimi :) :) 



La campana avvisa l'inizio... :D

Per tutti quanti tra voi hanno figli e non lo sanno, abbiamo un'area attrezzata per i bambini.

Giovedì alle 5 del pomeriggio ci sarà un raduno del Gruppo Mamme. Tutte coloro che vogliono entrare a far parte delle Mamme sono pregate di rivolgersi al parroco nel suo ufficio

Il gruppo di recupero della fiducia in se stessi si riunisce Giovedi sera alle 7. Per cortesia usate le porte sul retro

Venerdi sera alle 7 i bambini dell'oratorio pesenteranno l' "Amleto" di Shakespeare  nel salone della chiesa. La comunità è invitata a prendere parte a questa tragedia,

Care signore, non dimenticate la vendita di beneficenza! E' un buon modo per liberarvi di quelle cose inutili che vi ingombrano la casa. Portate i vostri mariti.

Il coro degli ultrasessantenni verrà sciolto per tutta l'estate, con i ringraziamenti di tutta la parocchia.

Tema della catechesi di oggi: "Gesù cammina sulle acque". Catechesi di domani: "In cerca di Gesù".

Ricordate nella preghiera tutti quanti sono stanchi e sfiduciati della nostra Parocchia.


Il torneo di basket delle parocchie prosegue con la partita di mercoledì sera: venite a fare il tifo per noi mentre cercheremo di sconfiggere il Cristo Re! (ovviamente l'altra squadra)

Il costo per la partecipazione al convegno su "preghiera e digiuno" è comprensivo dei pasti.


 
Per favore mettete le vostre offerte nella busta, assieme ai defunti che volete far ricordare.


Il parroco accenderà la sua candela da quella dell'altare.
Il diacono accenderà la sua candela da quella del parroco, e voltandosi accenderà uno a uno tutti i fedeli della prima fila. (.. che falò)

Martedi sera, cena a base di fagioli nel salone parrocchiale. Seguirà concerto.





Buona lettura.

(Immagini dal web-google)

NOTA Affluente

L'immagine qui sotto è il foglio dalla quale ho ricopiato questi annunci, li ho da tantissimi anni non so nemmeno da quando e da dove ......
Non sono irriverenze ma solo note simpatiche che fanno sorridere come tanti aneddoti sia sui farmacisti, impiegati di banca, ecc. senza contare i vari libretti tutti sui carabinieri.
Sorridere alle volte anche per banalità allegirisce il cuore e la mente perchè ci rendiamo conto che in fondo i complicati siamo noi ma che esistono ancora persone semplici ... in tutti i sensi e sicuramente vivranno più tranquilli.


20/10/17

Schinus molle alias Pepe Rosa .... ma NON è un pepe

Vi avevo già parlato di un altro "falso pepe" e precisamente  il "Pepe di Sichuan" che troverete a questo LINK  ed ora parliamo del "pepe rosa".


 Schinus molle

Io adoro il "pepe rosa" pronto in salamoia che da a certi piatti un sapore meraviglioso che risalta masticandolo intero oppure, con un pò di pazienza si puo  anche "spellare".
Non sapevo che in realtà non era un pepe ma apparteneva ad un sempreverde, dioico di norma alto da 6 ai 7 metri e parimenti ampio "lo Schinus molle" le cui bacche sono conosciute come pepe rosa o falso pepe. E' originario degli altopiani boliviani, peruviani e cileni e cresce anche alle nostre latitudini con medie dimensioni.

Ha la forma simile ad un salice dai rami fluessuosi che raggiungono il suolo. Apprezzato per l'essenza odorosa con un fusto che arriva con gli anni a 40 cm, foglie lanceolate nonchè aromatiche e pendule possono arrivare a 30 cm di lunghezza. Non è una pianta esigente e non necessitando di concimazioni è considerata una pianta rustica. Predilige terreni leggeri e viene utilizzata anche come arredo urbano mentre le bacche numerose hanno un odore aromatico ed intenso. La corteccia se fessurata versa un lattice colloso.
In campo culinario sono usate come spezia per il suo aroma simile a quello del pepe ma possono essere consumate in modica quantità per la presenza leggermente tossica delle sue sostanze. E' usato anche nella cucina Creola miscelata assieme ad altri pepi come il bianco, nero e verde.


Bacche "pepe rosa"

Le immagini e le informazioni da WIKI


Buona giornata

17/10/17

Cosce di pollo all'indiana

Questa è una ricetta fatta il 14 agosto, caldoooo ma avendo anche a cena il solito amico non mi potevo optare su una pizza ordinata e quindi ho scelto un piatto che poteva cuocersi quasi da solo.
Personalmente non amo il pollo ma marito...zzo e amico lo adorano come si dice "in tutte le salse".
Come al solito però vi metto un immagine tratta dal periodo di giugno in campeggio di una bellissima "gold retrivier" svizzera di nome Laila che faceva la guardia al suo camper ma anche a noi.



Passiamo quindi alla ricetta.

Ingredienti per 4 persone

8 cosce di pollo se sono grandi altrimenti 12 calcolando 3 a commensale
250 ml di yougurt
20 ml di succo di limone - io lime meno acido e quindi 40 ml
1 cipolla media 
1 spicchio aglio
1 cucchiaino di curcuma in polvere
1 cucchiaino di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di cumino in semi
1 cucchiaino di peperoncino tritato - facoltativo il piccante
 20 ml di olio - meglio di semi 






Procedimento

Alle cosce di pollo **) ho tolto la pelle e l'ultimo pezzo di osso, perchè in questo modo la carne assorbe meglio la marinatura.

Prepariamo la marinatura,
In una capiente ciotola mettiamo assieme lo yougurt, il limone, la cipolla tritata finemente, l'aglio schiacciato, la curcuma e cannella e un cucchiano di peperoncino tritato potete scegliere se dolce o piccante o metà e metà, 1 cucchiaino di sale. Immergete bene tutte le cosce di pollo devono essere ben coperte e lasciate marinare in frigo per 2 ore almeno ma se potete anche un pò di più. Ogni tanto le mescolate in modo che rimangano uniformemente coperte.

In una padella con l'olio tostate i semi di cumino per 5 minuti attenti che non si brucino.

Passato il tempo della marinatura, in una capiente casseruola traferite il pollo assieme alla marinatura, aggiungete il cumino tostato e fate cuocere il tutto per 5-7 minuti a fuoco molto vivace facendo attenzione che non si attacchi o bruci. 
Abbassate la fiamma e lasciate cuocere coperto a fuoco dolce per 20-30 minuti mescolando spesso. Nel caso che la salsa vi sembri molto densa e secondo voi il pollo non è sufficientemente cotto, cio dipende dalla grandezza delle cosce, aggiungete un pò di latte e una spruzzata di limone per mantenere l'acidità a meno che non vi sia avanzato ancora dello yougurt.

Quando pronto testate se sufficientemente salato al caso aggiungete e servitelo caldo con una spuzzatina di peperoncino dolce o piccante non è obbligatorio.

Potete accompagnarlo con patate al forno o una bella insalata fresca mista o quello che volete a piacere. Io l'ho gustato appieno da solo senza alcun contorno.

Da bere con questo caldo una bella birra per me ghiacciata. :D :D mentre marito ha preferito un Tocai ora non si chiama più cosi ma Friulano perchè la denominazione è passata ...all'estero dopo aver vinto la causa.

Buon appetito.



Il mio tavolo in terrazza pronto per la cena






NOTE Affluenti


** )
A proposito delle cosce di pollo, vista la salsina che lo ricopre non è facile mangiarlo con l'osso quindi consiglio di farvi "dissossare" le cosce a meno che non lo sappiate fare da sole. In questo modo la carne si taglia facile a coltello e lo si gusta assieme al sughetto. Ovviamente quando le cuocete le rimettete assieme come se l'osso fosse presente magari ci date una piccola legata o fermate i lembi con degli stuzzicadenti.



15/10/17

Intermezzo Domenicale !!! ... Poveglia, un isola di fantasmi e tragedie - dimenticata - nella Laguna Veneta

Giorni fa avevo visto girando nel web un articolo sull'isola di Poveglia che si trova nella Laguna Veneta quindi Venezia. Confesso, conosco le principali isole di Venezia ma questa non l'ho mai sentita e, incuriosita da una frase "...Poveglia l'isola più inquietante al mondo ..." mi sono chiesta ......cosa potrebe avere di tanto inquietante e come mai si sa e si sente quasi mai parlare di quest'isola ???? e quindi ho cercato di documentarmi.

Iniziamo dicendo che l'isola fa parte della Laguna Veneta di fronte a Malamocco (fa parte del Lido) e lungo il Canal Orfano che appunto collega il porto di Malamocco a Venezia. Poveglia ha una superficie di 7,25 ettari ed è quindi un isola abbastanza grande nel contesto lagunare e conta ben undici fabbricati. Poveglia esiste già nella cartografia del cinquecento come Poveggia ma anche come  Popilia probabilmente per la sua vegetazione dal latino populus ovvero pioppo. La sua storia e relativo LINK come scritta su Wiki lo trovate nelle NOTE.
In questa storia esiste la spiegazione sul perchè l'isola oggi è disabitata ed il turismo non solo non la conosce ma non vi può accedere. Ne consegue un abbandono totale che l'erosione della natura non solo la degrada ma anche riduce i suoi confini: peccato una volta non era cosi.

Nell'800 sono iniziati i suoi giorni di gloria quando accolse,  a seguito dell'assassinio del tredicesimo doge di Venezia Pietro Tardonico, 200 famiglie dei servi a lui più fedeli per concessione del successivo doge Orso I Parttecipazio. Nel 1379 scoppiò la guerra di Chioggia fra le due rivali di sempre Genova e Venezia e l'isola,  per la sua posizione strategica,  venne sfruttata come avamposto militare ed i civili se ne dovettero andare per fare posto ai vari armamenti. Si può notare questo nell'immagine del rudere "ottagonale" costruito all'epoca mentre dopo, l'isola rimase inabitata ma le istallazioni e funzioni che seguirono furono molto scomode ed impressionanti.




1700
epoca della "morte nera" l'isola divenne una lazzaretto.  La peste colpì duramente l'EuropaVenezia per evitare la diffusione tramite il magistrato della sanità, dispose che tutti i corpi delle persone decedute sarebbero dovutie essere portate sull'isola di Poveglia per essere bruciati e sepolti in fosse comuni.  Purtoppo il provvedimento si estese anche ai contagiati e così l'isola divenne usata per la "quarantena" anche per coloro che erano ancora coscienti e non contaminati venivano ugualmente ivi condotti e condannati a morte sicura per morire lontano da Venezia. Molti uomini, donne e bambini morirono lentamente consumati dalla malattia, che già avevano o tramite la contaminazione sull'isola e letteralmente abbandonati senza alcuna assistenza.
Nel terreno di Poveglia stessa, sotto a placidi vigneti esiste tangibilmente una testimonianza di questo strazio con la scoperta di migliaia di corpi che ancora oggi vengono portati alla luce.

1922
a Poveglia venne eretto uno strano edificio  la cui funzione ancora oggi è oggetto di dibattimento di cui adirittura si nega l'esistenza nonostante sia ben visibile il rudere presente sull'isola. Già nel corso degli anni attorno all'isola ed ai suoi morti nacquero tante leggende legate ad una sorta di essenza malevola di cui l'isola era permea, radicata fin sotto terra e la domanda che tutti si sono posti ... cosa trattava ed a quale scopo cistruito questo edificio ??? qual'era la sua funzione ????
Dagli archivi risulterebbe che fosse sorto come casa di riposo per anziani ma, testimonianze dicono scritte ritrovate dal passato, sembrano condurci ad una diversa e triste realtà : l'edificio sembra fosse stato costruito come clinica per malati di mente. L'ipotesi però è supportata dall'evidenza delle rovine esistenti sull'isola e sulle pareti all'ingresso e chiaramente incisa la scritta "reparto psichiatria".

1946
smantellamento del manicomio
 e nel periodo in cui questo era funzionante, si sono presentati ripetutamente avvistamenti e avvenimenti inquietantanti come da documentazioni del passato. I pazienti (del manicomio) venivano tormentati, si dice -  dalle anime dei morti di peste - e numerose sono state le richieste giunte al direttivo dai paziente per essere traferiti in altre strutture.Purtroppo, trattandosi di malati di mente - come erano considerati, non vennero mai ascoltati e presi in considerazione. Tutto questo creò - a quanto si dice, il pretesto perchè il direttore di allora potesse soddisfare i suoi istinti sadici che - classificati come leggenda - lo descrive come un sadico lobotomizzatore. A quel tempo le cure erano atroci e primitivi per le conoscenze di oggi. Tralasciamo il racconto sul creatore/ideatore, diciamo cosi, che effettuò la prima lobotomia. Quello che si dice "leggenda" racconta che questo "sadico direttore" fu portato alla morte - la sua - ma prima di morire fu tormentato a sua volta dagli spiriti di Poveglia come già accaduto ai suoi pazienti e si dice che
" l’uomo impazzì e si suicidò gettandosi dal campanile dell’isola. Una infermiera che aveva assistito all’accaduto raccontò che egli non morì per l’impatto col suolo, ma soffocato da una strana nebbiolina che si era propagata dal terreno arrivando fin dentro il suo corpo, e quando toccò il suolo era già morto"

1997
fu avanzato il progetto per un Centro Turistico Studentesco e Giovanile per la realizzazione di un ostello ma nel 1999 il Ministero del Tesoro escluse Poveglia dai beni da vendere ai privati riconsegnandola al demanio con la finalizzazione di venderla  a questo Centro ma,  il piano si perse arenandosi in un nulla di fatto.
Nel 2003 e 2014 furono emessi dei bandi sempre per la vendita che, fu sì vinta ma non assegnata e, il vincitore di questo bando è tutt'ora in attesa della definizione avendo fatto ricorso al TAR.

Con l'abbandono del manicomio la storia ufficiale dell'isola segna la sua fine e da allora è disabitata ed i pochi visitatori che l'hanno potuta vedere sono tornati indietro con testimonianze raggelanti su voci, lamenti e strane apparizioni.
Un famiglia benestante negli anni 60 l'acquistò per stabilirsi ma dopo poco se ne sbarazzò terrorizzata dagli spiriti dei malati di peste di allora ma anche al ritrovamento, uno dei tanti, di una fossa comune in mezzo ad uno dei tanti vigneti o simili.
Sembra che recentemente parapsicologi  della serie tv “ghost adventures” abbiano girato un episodio sull’isola di Poveglia.

Le immagini che seguono parlano da se e sono state tratte da











Ad oggi,  la situazione è ferma e Poveglia rimane ambiguamente celata da una nebbia di superstizioni, intoccabile e decadente. I permessi per ottenere l’accesso per vie legali richiedono tempi biblici. In alternativa si trova sempre qualche taxi-imbarcazione abusivo disposto a girare pericolosamente vicino alle sue coste “appestate”.

Infatti l'isola è piena di ruderi e quindi di conseguenza chiusa al pubblico e l'autorizzazione a visitarla e,  se accettata,  ha un attesa di non meno di 10 mesi. In alternativa come detto, qualche taxi-privato ad un costo di non meno di 200 euro e che per tale cifra anche le superstizioni vengono in secondo piano.
"Non ci sono resort" quindi da portarsi tutti i generi di sostentamento.


Io credo che non solo le cose belle della nostra Italia devono essere conosciute, ma anche storie come queste che in fondo sono vicinissime a noi e magari ci siamo domandati sul perchè quest'isola,  per certi versi molto bella, non rientra nel catalogo delle isole venete da visitare. A Venezia io credo che quasi tutti almeno una volta l'hanno visitta.


NOTE Affluenti

Tutte le informazioni riportate sono state tratte da :
- http://fantasmitalia.it/poveglia/
- https://it.wikipedia.org/wiki/Poveglia

mentre il link da dove sono state tratte le immagino è già riportato nel corpo del post.

Devo ammettere che sono rimasta molto basita nel leggere la storia di questa isola di cui, credo, pochissimi sanno della sua esistenza perchè non è nell'itinerario delle guide turistiche delle isole che sono attorno a Venezia e ne fanno parte. Ci sono anche delle, diciamo ritrosie o non si deve parlare, pur sopportate dagli archivi,  sul fatto dell'esistenza di un manicomio che però viene definito come una casa di riposo... 
Conosco Venezia molto bene, le isole più conosciute come il Lido, Burano, Murano e Torcello per citare e freguentate. Ci sono anche La Giudecca, San Servolo, Sant'Erasmo, ecc. di cui però credo che per gran parte dei turisti al di fuori della Giudecca sono quasi  sconosciute.
Forse non è un post strettamente "domenicale" ma io credo che merita di essere letto, non perchè l'ho scritto io, ma semplicemente perchè ritengo giusto il sapere che esiste e forse oggi si ha più tempo per leggere e curiosare.

13/10/17

Pepe di Sichuan ... un falso pepe

Oggi niente ricetta ma restiamo sempre in argomento parlando di questo "falso pepe" ma tanto buono con un aroma stupendo. La prossima volta parlerò di un altro "falso pepe" anche molto usato in cucina.



Pianta del pepe di Sichuan

Il pepe di Sichuan invece è Zanthoxylum piperitum molto utilizzato nella cucina orientale come la Cina nella zona del Chiuan da cui prende nome la spezia. Ma poi la si trova nel Nepal, Tibet, Buthan e Giappone.
E' una piccola bacca ottenuta dalle piante del genere Zanthoxylum che è chiamata pepe perchè ricorda un pò la bacca del pepe nero ma peroò non hanno alcuna correlazione.
Sichuan si pronuncia "sociuan" (vi scrivo come mi è sembrato di capire dalla persona che lo pronuncia). Ad ogni modo è una piccola provincia della Repubblica Popolare Cinese.
Anche questo "pepe" mi piace moltissimo però non si può macinare, bisognerebbe togliere la cosidetta buccia che non è molto facile ed io ho ovviato pestandolo nel mortaio. Certo se lo volete miscelare oppure aggiungere da solo al piatto che state preparando è meglio cercare di togliere la buccia molto dura per masticare. Non confondete l'esterno dei gusci -  quelli dell'immagine -  dai semi,  perchè anche quelli acquistati sono di colore marroni ma dopo essicati hanno un altra buccia interna che risulta dura alla masticazione.
Da dire ancora che secondo la regione il nome cambia ed anche l'utilizzo perchè a parte il seme viene usata anche parte della pianta stessa.

(Info per il pepe ed anche per le immagini QUI)

 


I gusci ed i semi del pepe







Buona giornata.




10/10/17

Tonno di coniglio alla mia maniera

Il coniglio non piace a marito...zzo a me invece fritto tantissimo ma in altri modi non l'ho ancora provato. So che si usa coniglio arrosto, in umido e qualcuno ne fa anche uno spezzattino ma, dissosato (in macelleria) buoni sono poi arrotolati con ripieni di verdura o altro.
Ho letto da tantissime parti di questo piatto considerato un antipasto "Tonno di coniglo" e, dopo tanto tempo mi sono decisa di farlo anch'io. Come mi ricorda l'immagine postata su IG era il 21 agosto giornata ovviamente calda ma, senza usare il forno la cucina era doverosamente aperta.
Leggendo gli ingredienti girando sul web ma anche dalle versioni postate nei propri blog dalle amiche  ho appreso che, partendo da una base fissa cioè il coniglio, gli altri ingredienti variavano ognuno aveva un suo personale tocco finale. A questo punto, partendo dalla base richiesta ho deciso di completare con quanto avevo a disposizione.
Per essere stata la prima volta è riuscito molto bene, marito...zzo quasi non si accorgeva che trattavasi
di coniglio :) :)  e quindi prima o dopo è un piatto da rifare anche perchè in fondo, ha detto che gli piaceva: il sapore del coniglio assieme agli altri ingredienti poteva essere confuso per vitello o pollo :D :D


Ingredienti per 2-4 persone 

500 g di coniglio dissotato o 1/2 coniglio completo  mia scelta 
2 carote
2 gambi di sedano 
2 cipolle - cipolotti 2 di Tropea 
1 cucchiaino di pepe rosa in salamoia 
20 bacche circa di ginepro 
sale 
1 bicchiere da tavola di vino bianco secco 
olio evo misto a semi  **)
1 spicchio aglio - usato in polvere corrispettivo
1 cucchiano di zenzero *)
acqua







Preparazione

Fate bollire abbondante acqua in una capienta pentola e raggiunto il bollere immergete il coniglio tagliato a pezzi assieme alle verdure ed il ginepro - SENZA SALARE L'ACQUA -  e cuocete per 40 minuti. Trascorso il tempo, aggiungete a questo punto abbondante sale, l'acqua deve essere MOLTO SALATA, il vino e cuocete a fuoco basso per altri 30 minuti.
Spegnete il fuoco, lasciate raffreddare e poi scolate il coniglio.
Togliete sfilacciandola la carne dall'osso (o solo sfilacciarla se è già dissossato).
In un contenitore che si può sigillare bene, potete usare un barattolo di vetro a chiusura ermetica, o altro contenitore di plastica come il mio dell'immagine ed iniziate a comporre il vostro tonno.

Sul fondo mettete uno strato di coniglio, coprire con le verdure lessate spezzettate, olio , una parte dei grani di ginepro, parte pepe rosa e aglio granulato oppure pestato fresco se preferite e completate con una grattatina di zenzero oppure la punta di un cucchiaino se usate quello in polvere.
Proseguite in quest'ordine e finite con l'olio coprendolo bene, coprite e chiudete il barattolo e mettete in frigo almeno 48 ore prima di gustarlo.
Ogni spazio vuoto e strato deve essere ricoperto dall'olio.

Quando lo porto in tavolo lo mescolo in modo da amalgare tutti e poi ognuno si prende quanto vuole e metto a disposizione del limone perchè una spruzzata serve a far emergere i sapori ed allo stesso tempo togliere la sensazione di grasso e un pò di Sale di Maldon affumicato che rende e da una croccantezza finale.

Noi l'abbiamo gustato su delle bruschette di pane ai 4 cereali tostate e come "contorno" delle patate lesse al sale e dei finocchi crudi tagliati molto sottili - julienne - conditi.
Ho messo a disposizione come alternativa una ciotola di bulgur semplicemente lessato.

Buon appetito.



NOTA  Affluente
*)
La radice di zenzero per averla sempre fresca a disposizione, acquisto abbastanza pezzi che poi pelo e taglio a pezzetti più piccoli e surgelo. In questo modo è molto più facile grattugiarla. Potete anche utilizzare lo zenzero in polvere che si acquista ma non è la stessa cosa.
Se avete un essicatore potete tagliare a pezzetti piccoli dopo averlo pelato, farlo essicare e poi tritarlo a polvere oppure lo potete fare anche nel forno di casa solo che ci vorrà un pò di piu tempo a 100° e, le fettine dovranno essere molto sottili.

**)
Ho usato olio extra vergine con l'olio di semi perchè il sapore non fosse troppo forte. Per gli strati ho usato l'olio evo mentre per riempire gli spazi vuoti e alla fine coprire il tutto ho usato l'olio di semi. A scelta può essere di girasole, di arachidi o altro olio come canapa, lino ecc. a vostro piacere. Ovviamente se di vostro gradimento anche solo olio evo o tutto di semi.
  • Se usate un barattolo di vetro a chiusura ermetica tipo Bormioli o quelli con coperchio a gancio, sterilizzte il tutto come si fa o già fate per confetture e simili ed in questo caso il tonno di coniglio  lo potrete conservare per 6 mesi. 
  • La sterilizzazione avviene per i barattoli (a vuoto ma poi anche riempiti) immergendoli in acqua fredda mettendo qualche strofinaccio/straccio fra uno e l'altro per evitare che la turbolenza del bollore li rompa. La bollitura è consigliata per un minimo di 10-15 minuti.
  • Se li sterilizzate anche a vuoto ricordatevi di asciugarli molto bene.
  • Per creare il sottovuoto dopo la sterilizzazione mettineli su uno strofinaccio capovolti fino a quando si saranno raffreddati.


08/10/17

Intermezzo domenicale !!!! .... Mnemiopsis alias Noci di mare - campo meduse ma NON è una medusa

Questo racconto merita essere postato di domenica perchè è stato,  quest'estate,  un'esperienza diretta, non tanto piacevole ma per fortuna non pericolosa.
L'estate 2017 a parte il caldo, a Trieste sarà anche ricordato  per quest'invasione delle "noci di mare",  già presenti e conosciute nel Mediterraneo ma, per fortuna nostra non erano ancora arrivate  nel nostro golfo ma, vendicate di questo ritardo, all'improvviso e con una presenza massiccia e duratura per tutto l'estate.


foto dal web


La Mnemiopsis viene facilmente scambiata per una medusa per via della sua trasparenza, ma è lontano dall'esserlo, per fortuna, perchè se si vuole nuotare lungo la nostra costa triestina libera per la balneazione e/o usufruire degli stabilimenti balneari lungo la costa, bisogna convivere con loro.

Personalmente, prese in mano, non fanno nessun effette almeno per me. Gelatinose, trasparenti ma, quando nuoti e ci vai contro con le braccia - mani e gambe e come urtare un qualcosa di morbido ma allo stesso tempo compatto e ti viene da chiedere... chi mi ha toccata ??? :( la sensazione non è piacevole ma, considerando che erano  presenti tutta l'estate e con il caldo che faceva o ti butti o resti all'asciutto : io mi sono buttata per non soccombere al caldo  :D :D

Tecnicamente parlando, il corpo come detto è trasparente ed i suoi pettini ciliati presenti su più fila del loro contorno chiamato lobo, brillano di una luce blu-verde che si vede sopratutto alla sera.
Ha numerosi tentacoli che però non si vedono come nelle meduse tradizionali ma servono a loro per nutrirsi, non urticanti in quanto sono dei colloblasti adesivi che non emettono alcuna tossina ma fluottuano nell'acqua. Il corpo è costituito dal 97% di acqua ed hanno dimensioni ridotte da 7-12 cm circa di lunghezza e 2,5 cm di larghezza.
E' originaria dell'Atlantico è stata introdotta per prima nel Mar Nero con l'acqua di zavorra delle cisterne delle navi come pure nel Baltico e Caspio colonizzando i mari. Con il tempo hanno colonizzato anche il Mediterraneo orientale e vive nelle acqua poco profonde, sono tolleranti ai cambiamenti ambientali e quindi molto resistenti. E' anche un animale carnivoro che si nutre di zooplancton come crostacei oltre a larve di uova di pesce.

Dice Wiki ....Il successo ecologico della Mnemiopsis  leidyi è dovuto alla sua capacità di utilizzare le sue ciglia per generare una corrente che trascina grandi volumi d'acqua per essere filtrati, senza che le sue prede possano notarlo Questa "predazione furtiva" fa della Mnemiopsis un predatore generalista molto efficace, che cattura una vastissima gamma di prede microplantoniche (ossia di circa 50 µm), dei copepodi (+/- 1 mm) e delle larve di pesci (fino a 3 mm o più) e quindi  questo meccanismo rende la M. leidyi una specie distruttrice e molto invadente quando non controllata dai suoi predatori ......

Le suddette info sono state tratte da WIKI


Per la presenta massiccia è stata inserita nell'elenco delle 10 specie più invasive e dannose al mondo perchè, grazie alla sua capacità di adattamento sopravvive in qualunque ambiente marino modificando le proprie abitudini in funzione dell'ambiente che le circonda. Nutrendosi come detto di larve e uova di pesce riesce a modificare pesantemente interi ecosistemi riducendo drasticamente l'intera fauna e quindi la pesca che in quei luoghi viene effettuata.
Allo stesso tempo però viene osservato/studiata molto dagli scienziati per una particolarità dovuta al linguaggio neurochimico completamaente diverso dagli altri animali. In caso di necessità è capace di far ricresce il suo cervello nel giro di pochi giorni rigenerandolo e, i ricercatori tentano di sapere/conoscere di come questo avvenga  perchè il meccanismo potrebbe essere utile per malattie come il Parkinson.

Queste info invece sono state tratte dal sito  mille-animali


Da un articolo del Tg24/Sky trovato sul web, precisa - ma l'ho già indicato nelle info. di cui sopra - che sono originarie delle coste atlantiche americane Nord e Sud America ed è comparsa per la prima volta in Europa negli anni 80 nel Mar Nero attraverso le acque di zavorra delle cisterne delle navi ed è tanto proliferata al punto di creare gravi danni al settore della pesca, quello del Mar Nero.
Nel nostro Golfo sembra sia stata segnalata per la prima volta nel 2005 ma, solo nell'estate del 2016 si è verificata una vera e propria esplosione demografica con presenze massicce nella Laguna di Marano, Grado, Istria e su tutte le coste Adriatiche fino Ancona e Pescara lasciando fuori per il momento il nostro Golfo fino a quest'anno ma già in Giugno erano presenti.
La Regione Friuli Venezia Giulia e Venezia hanno chiesto all'ARPA e OGS di studiare il fenomeno,

Queste info sono state tratte come detto da un articolo sul web TG24/Sky


Considerato che è una "calamità" estesa mi è sembrato interessante postare la mia esperienza personale diretta ed impressione su questa invasione.

Buona giornata.


NOTA Affluente
Da un articolo sul quotidiano locale Il Piccolo, l'Istituto Nazionale di Oceonografia e geofisica sperimentale OGS di Trieste il 15 settembre salperà da Trieste la nave di ricerca della Ogs Explora per una spedizione scientifica nell'Alto Adriatico (dove siamo noi) sino a domenica 17. Il team sarà internazionale di cui fanno parte anche i nostri ricercatori. Un portavoce precisa che essendo le noci gelatinose, queste si attaccano alle reti con la conseguente difficoltà di raccogliere il pesce e liberare le reti stesse.
Queste immagini assomigliano alla prima ma si vede meglio la conformazione di questa noce e sono state prese dal web/google.




Sono immagini un pò inquietanti ma vi assicuro che nella realtà di giorno sono bianche e trasparenti e si riescono a vederle in acqua bene solo se si guarda dall'alto. Una volta che nuoti con o senza occhiali le vedi ma anche le senti  come toccare qualcosa di morbido ma compatto allo stesso tempo: se non sai di cosa trattasi hai anche timore e ti chiedi cosa mi ha toccata ????. Fai al caso più male tu a loro che viceversa però sinceramente non ho nuotato più con la solita tranquillità. Anzi quando c'erano tantissime con il mare liscio come l'olio ho rinunciato alla mia solita nuotata limitandomi solo ad immergermi stando attenta a non toccare o essere toccata. Quando il mare è molto mosso vanno più a fondo e quindi riesci a nuotare senza sbatterci "contro".

 Immagine dal web con google


A Trieste i miei concittadini dicevano " non se magnerà più sardoni" - " non si mangeranno più le alici che da noi si chiamano sardoni ma nulla a che fare con le sarde :D :D  - Chissà se sarà cosi??? Speriamo di no e speriamo che gli studi portino a soluzioni per contenerle e non rischiare tutto l'ecosistema della pesca e quindi del mare.

Ciao a tutti


06/10/17

Melanzane ripiene di spaghetti al forno

Questa volta l'ispirazione mi è venuta dalla rivista Sale & Pepe che acquisto usualmente perchè per me è la miglior rivista gastronomica sia dal punto di vista fotografico, che impaginazione, articoli e ricette.
Personalmente non amo tanto le melanzane però le faccio perchè a marito...zzo piacciono tantissimo. Io le adoro si ma panate che non mi fanno tanto bene ma ogni tanto mi cavo lo sfizio .... :D
In questo periodo di riposo forzato per rimettermi ogni tanto,  giusto per non perdere l'abitudine, qualche ricetta l'ho fatta e scritta per non rischiare di non avere qualcosa da pubblicare al mio rientro ;) ;) ;)
Passiamo alla ricetta....


Ingredienti per 4 persone 

2 melanzane ovali medie viola oppure quelle violette chiare
200 g di spaghetti ma anche la corta va bene
1 barattolo di pomodoro a pezzettoni o 400 g di polpa di pomodoro
100 g di cacio cavallo (io provolone affumicato)
100 g di mozzarella grattugiata (scegliete quella per pizza che ha poca acqua )
2 cipolle piccole bianche (io cipolotto di Tropea )
foglie di basilico - 
aceto di vino bianco (io quello di mele)






Procedimento

Tagliare le melanzane a mettò eliminando la calotta e la punta e con uno scavino delicatamente vuotatele della polpa lasciando un pò ai bordi. 
Tritate le cipolle e fatele dorare in una padella con un pò di olio aggiungendo la polpa delle melanzane facendo dorare il tutto. Completate con la salsa di pomodoro, il basilico, sale e continuate la cottura a fuoco basso per una 15ina di minuti.

In una casseruola fate bollire dell'acqua con 2-3 cucchiai di acete ove immergere le melanzane facendole cuocere per una decina di minuti. Provate a sentire se sono sufficientemente morbide altrimenti tenetete un pò di più ma fate attenzione a non bucherellarle.
Quando prote fatele scolare in un passino e poi su carta da cucina per far assorbire l'acqua.

A parte cuocete la pasta, quella scelta, e scolatela 2 minuti prima della fine di cottura fermando la stessa sciacquando la pasta sotto l'acqua corrente oppure meglio ancora in una ciotola piena d'acqua e ghiaccio: poi scolatele per bene.
Aggiungete la pasta al sugo preparate e fatela saltare per un paio di minuti grattuguando la mozzarella o aggiungendo quella gia pronta : si trova la mozzarella già grattugiata.

Ungete le metà di melanzane con un pò d'olio, aggiungere la pasta completare ancora con mozzarella o formaggio o entrambi ed infornare a 180° se statico o 10° di meno se ventilato per circa 20-25 minuti.

Buon appetito.


NOTA Affluente

- Cercate di ammorbidire le melanzane sobbolendole un pò di più oppure se potete lasciatele più umide in questo modo in forno proseguiranno nella cottura, Se ancora troppo compatte e asciutte si rischia che poi risultino troppo crude e durette/secche

- La ricetta prevedeva solo la caciotta o caciocavallo ma secondo me se si mette la mozzarella e formaggio che si scioglie molto bene il tutto diventa più  pastoso :D

- Per questo piatto vanno molto bene le melanzane tonde viola chiaro che non potendole tagliare a metà, dovrete scegliere una per commensale. Altrimenti quelle viola grandi si possono tagliare a metà e quindi vi bastano due belle grosse.





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