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06/05/18

Intermezzo Domenicale !!!..... Nuova Rubrica: Parliamo di Caffè e iniziamo con la " Storia del Caffè " proseguendo con " 40 Ricette CAFFE del Brasile " il perchè nel post ....


Premessa:
Ogni tanto bisogna riordinare e questo include oltre ai cambiamenti di stagione anche il ripasso delle "carte" che nel tempo si sono accumulate.  Riordinando uno scatolone il cui contenuto usavo per il mio job e quindi pieno di libri, dispense, programmi informatici fatti da me, cartoline, ecc. ho deciso finalmente di fare "piazza pulita". Le dispense per regolamenti CEE, USL, Bancari, ormai non mi servono più come quelle per i programmi che ormai con i nuovi sistemi operativi non potrebbero mai essere usati.
Ma ........

.......tra questi ho trovato un libriccino che pensavo perduto che parla de "Caffè" in particolare quello brasiliano dal titolo accattivante di  "40 Ricette Caffè del Brasile". Era stata pubblicato da una ditta privata in Italia ma statale in Brasile " I.B.C. (Istituto Brasileiro Do Cafè)" : il libretto ha circa 40 anni però non so la data della pubblicazione perchè è stata fatta fatta stampare dalla stessa quale omaggio ai loro clienti. Io ne ho una copia essendo stata il loro perito (lo sono nel caffè, semi oleosi e alcuni prodotti agro-alimentari).
Trieste con i suoi magazzini portuali  e nella qualità di Porto Franco aveva preso in stoccaggio per conto di questa ditta grandi quantitativi di caffè proveniente dal Brasile. Dal grande lavoro e dai grossi quantitativi di caffè brasiliano immagazzinati a Trieste hanno visto la necessità di aprire qui una filiale per curare sul luogo gli interessi promossi dalla allora quotazione del caffè alla Borsa di Londra, ove venivano piazzate le loro partite di caffè per poi essere fatte proseguire ai vari compratori risiedenti in Europa.
Praticamente "l'istituto" rappresentava gran parte dei coltivatori brasiliani di caffè i quali consegnavano  il loro raccolto (come una cooperativa) per poi essere venduto al miglior prezzo come detto nel resto dell'Europa. Trieste, come porto franco poteva provvedere a ricevere per poi caricare e spedire ecc. le partite vendute destino via camion, ferrovia o anche nave senza che questo caffè perdesse la loro origine che restava sempre "Brasile". Questa Filiale ormai è chiusa da moltissimi anni e non so se esiste ancora in Brasile.  Oggi in Brasile come coltivatori esistono nomi molto noti nel caffè che hanno acquistato terreni in Brasile per la coltivazione del caffè e, l'importano direttamente non avendo bisogno di intermediari.  Uno di questi è il Caffè Segafredo.
Nella sua qualità di porto franco Trieste poteva accettare merci da tutto il mondo che, per la sua legge che è  (risalente ancora al periodo absurgico ma fatta sua dall'Italia) al di fuori del "territorio italiano" questa poteva anche essere manipolata senza perdere la provenienza ovvero la sua origine. Infatti negli altri depositi italiano questi sono "depositi costieri" sul suolo italiano e quindi i ricevitori delle merci devono all'arrivo devono versare immediatamente le tasse previste per l'importazione. Avevamo ed abbiamo ancora i due porti Vecchio e Nuovo e se volete curiosare su cosa rappresentava e rappresenta il porto di Trieste questo è il link -Porto di Trieste....
(attualmente il Porto Vecchio è stato dichiarato non più "porto franco" e quindi l'immenso spazione prospiciente al mare e tutti i suoi magazzini da lungo tempo in disuso, sono in attesa che venga definita sul cosa fare e trasformare e come ed ad favore di chi..... quando?? non si sa !!!!!)
Su questo libriccino c'è anche la "Storia del Caffè" molto interessante che però copiarla è quasi impossibile invece di un post ne verrebbe un romanzo. Ho pensato allora di scanarizzare l'immagine che si trova sul retro del libriccino e di metterla qui ed ho anche verificato che se fate clic sull'immagine questa si ingrandisce in modo tale che potete leggere la storia tranquillamente. 




L'immagine qui sotto è la testata del libriccino che dice... " 40 Ricette caffè del Brasile "



Ho pensato che il tutto sarebbe stato molto interessante e quindi ho deciso di condividerlo solo che non farò le ricette perchè non posso assolutamente mangiare dolci. Quindi vi riporterò la ricetta con relativa immagine esattamente come qui proposta.

Con il prossimo post inizierò con la ricetta che a mio parere è la più golosa. Tenete presente che queste ricette sono molto datate, io l'ho da circa 40 anni ma penso siano più vecchie all'origine ma sempre valide e forse qualcuna la conoscete sicuramente magari anche già rivisitata.

Grazie di avermi seguita, buona giornata.


NOTA Affluente

Trovando questo libriccino ho pensato di creare una nuova rubrica che ha come tema principale il "CAFFE". Trattasi prevalentemente di dolci oltre che di bevande particolari ma qualcuna salata all'aroma di caffè che vedrò di fare. Personalmente adoro il caffè ma lo bevo da sempre soltanto amaro. Sono, data la mia specializzazione di perito, molto selettiva nel caffè e purtroppo quelli che sono  i più noti non sono proprio di mio gradimento.
A favore di queste miscele le csidette "miscele BAR"  a quelle in vendita all'etto da macinare non sono le stesse perchè il modo di fare poi il caffè a casa è completamente diverso.
Dicevo che, a favore delle miscele da Bar bisogna tenere conto della macchina da caffè se è troppo fredda ancora all'inizio giornata, troppo calda per i molti caffè fatti, se viene tenuta pulita come filtro ecc., quanti grammi effettivamente vengono usati per una caffè (previsti 7 g), la pressione data al caffè quando il filtro viene riempito ed agganciato alla macchina, la pressione dell'acqua che deve essere forte ma espulsa lenta per poter diciamo prendere tutti gli aromi del caffè stesso e, molto importante, la qualità dell'acqua senza contare anche la temperatura esterna tra il freddo e caldo.
Se l'acqua è troppo calcarea purtroppo il caffè avrà un sapore diverso alle volte molto pesante e, non ultima ma molto importante come il caffè è stato torrefatto. Può risultare amare se tostato troppo, leggermente acido o grasso se tostato poco e anche dal tipo di miscela che usualmente viene diviso non equamente - decide il torreffatore dopo le cosidette prove "di tazza" sulla quantità  e la qualità/provenienza del  "robusta" che darà il sapore forte e quella "arabica" che darà il sapore vellutato.  Ultimo ma non meno importante è chi farà il caffè al bar. Penso che tante volte avrete richiesto che il vostro caffè venga fatto da ..... anzichè da.... perchè vi sembrava più buono nostante sia tutto uguale. Ma non è vero "la mano" ha la sua importanza.
Ultima cosa, il caffè crudo viene lavato - asciugato e poi passato ad un nastro trasportatore pieno di buchi che "calibrano" il chicco. I più piccoli cadranno sotto un altro vassoio e saranno tostati a parte perchè essendo piccolo la tostatura avviene in un tempo minore dei chicchi grossi. Il caffè torrefatto di grammatura grande sarà poi venduto più caro da quelli piccoli ma, alle volte, nelle miscele vengono aggiunte anche queste per rendere il caffè più forte e saporito ma, con il rischio che alle volte un sapore troppo di "bruciato" e quindi amaro anche se la quantità aggiunta non sarà dosata perfettamente.


PS. 
Amici sono sempre a rilento ancora ed a causa della pioggia ho timore che i previsti lavori sliteranno ulteriormente.
Memento SolonicodiEdvigeDesign byIole
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