Vacanze, che bella parola ma quest'anno molti ci andranno al mare o in montagna cercando di riprendere, si fa per dire, il tempo perduto. Personalmente per quest'anno le mie vacanze sono state rimandate, virus permettendo, all'anno prossimo. Sinceramente con tutti questi caos e alternanze di pareri più o meno veritieri e reali, con i cambiamenti continui delle indicazione di chi dovrebbe essere almeno un pò coerente gli uni con gli altri, preferisco rimanere a casa. Anche se Trieste è città di mare e quindi arrivarci è una questione al massimo di 1 ora da casa mia, credetemi non è facile: tra i numeri chiusi, le prenotazioni, attendere orari assurdi per vedere se gli abbonati aventi diritto di prelazione posto sono arrivati e quindi stare in fila sotto sole cocente..... no non fa per me. Prendo sole in terrazza, bella doccia fresca e proverò ogni tanto vedere se riesco a raggiungere il mare almeno per una bella nuotata: staremo a vedere. Intanto parliamo di questo meraviglioso e conosciuto lago.
Vista del Lago di Braies e dell'albergo passando per il sentiero che corre attorno allo stesso
Ho percorso molte volte ma conviene farlo viceversa (iniziando da sinistra e non da destra
iniziando la passeggiata ) perchè la salita da una parte è molto faticosa meglio averla in discesa.
La leggenda racconta che nella vallata di Braies abitavano alcuni selvaggi che però non erano nè malvagi nè cattivi ma solo di aspetto alquanto brutto ed era il motivo per cui venivano definiti "selvaggi". Il tempo lo trascorrevano cercando oro e pietre preziose creando anche diversi oggetti ma il loro splendore li rendevano duri di animo.
Qualche tempo dopo arrivarono nella valle alcuni allevatori assieme al loro bestiame per farli pascolare attorno al lago. La vista di tanto splendore negli oggetti creati con l'oro e pietre preziose li fecero diventare avidi inziando ad impadronirsi sia della materia prima che del resto con una tale ossessione per questo sfavillio e scintillio che non riuscirono a fermarsi con queste ruberie. I selvaggi si infuriarono e per difendersi aprirono alcune fonti facendo sgorgare da queste sorgenti l'acqua formando una vasta superficie d'acqua che inghiottì tutte le loro richezze impedendo ulteriori ruberie. In questo modo il lago separava la valle dei pastori dalle montagne dei selvaggi e, essendo stato creato da loro fu chiamato "Lago Selvaggio".
Prima di continuare con le immagini vi lascio un bellissimo video girato con un drone, immagini mozzafiato e vi lascio il link nel caso che il video sparisca da qui YouTube
A parte la leggenda, il lago si trova ai piedi della parete rocciosa Croda del Becco 2810 m all'interno del parco naturale Fanes-Senners e Baies. Ha un estensone di 31 ettari, 1,2 km di lunghezza e 300-400 metri di larghezza. E' uno dei più profondi della provincia di Bolzano con 36 metri di profondità massima conto una media di 17 metri. E un lago di sbarramento naturale dovuto alla frana staccatasi dal Sasso del Signore sul rio Braies.
Il lago esiste da millenni ma è venuto alla ribalta anche per le puntate di "Un passo dal cielo" serie televisiva che racconta anche una storia vera partigiana e non solo anche dell'ultima Guerra che vale la pena di leggere sulla pagina WIKI dalla quale ho tratto le info. e le immagini qui sotto.
la chiesetta vicino al lago Marienkapelle
Lago di Braies visto dal Nord
L'albergo accanto al lago
Il lago di Braies ed in lontananza la Croda dl Becco
Spero che il racconto vi faccia scoprire il lato nascosto di questo meraviglioso lago e leggere gli appunti della storia e dei passaggi di tanti personaggi e epoche di guerra e dopo, possano portare un altro pizzico di conoscenza della nostra Italia.
Alla prossima, buona settimana.
NOTA Affluente
Nella bella stagione, il Lago di Braies è una meta molto affollata turisticamente e forse il mio contributo servirà, in un prossimo futuro, a dare qualche idea per un prossimo, ora lontano weekend. La stagione invernale non invoglia a fare escursioni ma sono convinta che anche nella stagione autunnale o forse anche invernale ci si troverà immersi in due realtà di questa splendida natura completamente diversi.