A Trieste ho visto al Teatro Rossetti l'interpretazione stupenda nei panni di Arlecchino da parte di Ferruccio Soleri.
E' una figura non molto facile da interpretare e l'interprete deve essere un bravissimo ginnasta oltre ad avere una mimica evidente per sopperire al fatto che avendo la maschera questa copre il volto del personaggio.
Arlecchino non può mancare al Carnevale ed è sempre presente a Venezia e nella commedia di Goldoni ma, forse pochi sanno o non ricordano che la maschera Arlecchino è una famosa maschera bergamasca della Commedia dell'Arte. Il suo nome in lingua francese è Arlequin, mentre in inglese viene chiamato Harlequin. La maschera di Arlecchino ha origine dalla contaminazione di due tradizioni: lo Zanni bergamasco da una parte, e "personaggi diabolici farseschi della tradizione popolare francese", dall'altra.
Il personaggio ha una storia poco dire mirabilante e si allaccia anche alla Divina Commedia nell'Inferno.
Non potendo come al solito riportare tutte le informazioni e ridurle ad un riassunto mancherebbero di effettiva sostanza pr esprimere tutto della stessa, qui avete il link diretto su Wikipedia Arlecchino che vi consiglio di leggere per curiosità.
Girando per il web ho trovato una bellissima filastrocca di autore Anonimo che recita
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un'altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì,
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
" Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l'altro bolletta"
Arlecchino servitore di due padroni di C.Goldoni
interpretato dal F.Soleri
Quante cose si apprendono curiosando...mi sembra di essere un computer....
Buon carnevale e ciao a tutti
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