30/01/15

Vellutata di piselli secchi spezzati

Nel periodo del dopoguerra portare qualcosa in tavola non era facile sopra tutto per quelli che vivevano nella città. Quelli dell'altopiano che godevano di un piccolo orto e anche qualche gallina risolvevano il problema abbastanza bene anche se per poter acquistre altri generi alimentari erano costretti a vendere il loro prodotto fresco: verdura, uova e quanto potevano coltivare.
I legumi secchi si potevano trovare anche se non a buon mercato ed i piselli spezzati secchi erano quelli meno costosi e più facili da reperire.
Pensare di mangiare una minestra con questi piselli per me sarebbe stato come ritornare indietro nel tempo e quindi li rifiutavo sempre di farli o mangiarli, però il diavolo fa le pentole ma non i corperchi e quindi, ho acquistato erratamente nella fretta di sera, al posto di lenticchie,  un pacco di pisellisecchi spezzati.
A questo punto cosa fare???? Di gettarle non se ne parla ed allora ho pensato di fare una vellutata con aromi freschi, burro o olio buono, pane bianco o integrale tostato...insomma non quella che era fatta solo di acqua e piselli quasi senza condimento e con del pane raffermo ossia vecchio vero .....

Ingredienti per 4-5 persone
500 g di piselli spezzati secchi (si trovano anche sciolti nei supermercati)
1.5 lt. di brodo vegetale (io fatto con 2 dadi gelatinosi)
1 spicchio di aglio
2 piccoli scalogni (o cipollotto se lo preferite)
2 filoncini morbidi di pane bianco o integrale
olio
sale - pepe 
erba cipollina, coriandolo fresco, 1 pizzico di curcuma in polvere (se piace)




Preparazione
Iniziate con il preparare il brodo vegetale con carote, sedano, cipolla e/o quello che usate di solito se lo volete fresco oppure fate sciogliere i dadi gelatinosi per brodo di verdura come ho fatto io che sono molto buoni senza le solite aggiunte dei dadi compatti.
In una padella con pochissimo olio (non serve EVO), fate saltare lo spicchio d'aglio ed i cipolotti tagliati senza che prendano colore solo si ammorbidiscano. Gettate poi i piselli secchi e mescolate come se fosse del riso bastano un paio di minuti.
Vuotate tutto il brodo che nel frattempo avrete preparato e fate cuocere a fuoco medio per circa 20-30 minuti. Se avete fatto il brodo con le verdure fresche lasciatele tanto poi il tutto sarà frullato. Aggiungete l'erba cipollina ed il coriandolo fresco ( esiste quello surgelato in piccole confezioni).
Frullate con il frullino ad immersione ancora calda,  deve diventare una crema non troppo densa ne troppo fluida giusta per poter poi mangiarla assieme ai quadrucci di pane tostato oppure a fette.
Regolate di sale e lasciate cuocere rimestando spesso per ancora 5 minuti, aggiungete a questo punto la curcuma (non deve cuocere) mescolate e servite.




Tagliate i filoncini di pane a fette e poi a bastoncini ed infine a quadrucci e fateli saltare a fuoco medio in una capiente padella con o anche senza olio, il pane è comunque condito.  Devono diventare croccanti ma non troppo scuri altrimenti sono amari.


Impiattate in fondine, noi usiamo queste della foto che sono classiche "triestine", un velo d'olio crudo evo ed a parte un piattino con il pane croccante e caldo. Ognuno metterà poco alla volta in modo da gustarli ancora croccanti e non ammosciati.
Ciotole triestine 
Una volta i nonni usavano queste fondine per pasta e minestra 
ora sono quasi introvabili

Mi sono ricreduta, nulla a che vedere con quella mangiata nella mia infanzia anzi si è ampiamente riscattata come bontà, facilità di farla, ottima per l'inverno e non da poco è anche molto contenuta nel prezzo.

Provatela vi piacerà di sicuro. Con lo stesso sistema potete fare una vellutata anche con i piselli freschi surgelati,  ovviamente il tutto avrà un sapore diverso..

Buon appetito e buona giornata.




28/01/15

Crema di ceci con cotechino sgranato al vino e rondelle di porro croccanti

Questo è un post che avevo scritto in dicembre ma speravo sempre di rifare la ricetta per poter avere le foto ma...non è stato possibile quindi lascio il post come l'avevo scritto allora senza cambiare nulla.
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E' un periodo che mi trovo spesso in cucina. E' il periodo ma anche una concomitanza di cose quali oltre le feste che arriveranno, anche la presenza del nostro amico che scappa dall'acqua alta di Venezia per stare all'asciutto a Trieste e quindi devo provvedere alla sua "nutrizione".
Naturalmente come i miei familiari anche lui si aspetta sempre qualche piatto sfizioso a sorpresa ed io divertendomi alla ricerca di sfiziosità non mi faccio pregare.
Come antipasto avevo deciso per questa ricetta che come accostamento mi piaceva tanto, seguito da tortelloni al zabaione salato e non solo e, per finire, la crema catalana.
Purtroppo di questa ricetta non ho foto salvo il guscio vuoto di formaggio che ho fatto in più perchè mi sono dimenticata di cambiare le batterie alla macchina. Sembrava che fosse a posto ma non ho visto la lucetta rossa...per cui niente foto mi dispiace... solo il guscio vuoto fatto dopo e anche brutto!!!!! L'antipasto in compenso è stato molto gradito e spazzolato con la solita voracità mentre la sottoscritta di solito non ha molto appetito dopo essere stata in cucina per parecchie ore.
Passiamo alla ricetta.


Ingredienti per 4 persone
- 2 scatole di ceci gia cotti (da 400 g lordi - 270 g circa sgocciolati) 
- 1 cotechino di quelli confezionati pronti per la cottura max.30 minuti da 300 g
- 1 porro (scegliete uno grande in modo da avere più parte bianca)
- 2 scalogni piccoli
- 1 bicchiere di vino rosso
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
rosmarino fresco oppure in polvere secco
100-200 g di formaggio gratuggiato reggiano
- olio - sale e pepe a piacere

 


Preparazione
Prima di tutto mettere a cuocere il cotechino seguendo le indicazioni della confezione e mentre si cuoce preparate i restanti ingredienti.
Rosolate lo scalogno in pochissimo olio e fate ammorbidere non deve scurirsi.
Nel frattempo sgocciolate i ceci ma non butta via il liquido che vi servirà per la cottura.
Aggiungete allo scalogno i ceci ed amalgamate il tutto poi aggiungete una parte del liquido ed il rosmarino e lasciate andare per una decina di minuti a fuoco basso coperto poi spegnete.
In un altra  padella con un filo di olio fate rosolare il porro tagliato sottile deve diventare croccante ma non bruciarsi dopodichè spegnete il fuoco lasciandolo scoperto.
Vi consiglio di tenere quanto preparato al caldo inclusi i ceci magari in forno preriscaldato 50° oppure riscalderete il tutto poco prima dell'impiattamento.
Il cotechino ormai cotto lo estraerete e toglierete l'involucro eliminando tutto il grasso liquido e togliendo la pelle/cotenna.
Dovrete tagliarlo a fettine e poi sbriciolarlo ben bene i pezzetti devono essere piccolissimi e lo farete tostare in un altra padella senza aggiungere grassi in quanto il cotechino lo è a sufficenza. Aggiungete il vino e alzate la fiamma affinchè si riduca non deve esserci molto liquido ma piuttosto asciutto e quindi va ben consumato.
In un bicchierone grande o altro contenitore versate i ceci con il loro liquido e frullate con il frullino ad immersione o quant'altro avete a disposizione fino a che il tutto risulti una crema. Se ritenete troppo fisso per frullare bene aggiungete ancora un pò del liquido messo da parte.

In un padellino delle dimensioni di circa 16 diametro che farete riscaldare a fuoco medio, versate spargendo bene un cucchiaio abbondante di formaggio. Non appena vedrete che si scioglie ed allo stesso tempo diventa compatto sollevate delicamente dal bordo, magari vi aiutate con una forchetta oppure vi mettete un paio di guanti per non scottarvi ed utilizzate le mani.
Tirate la sfoglia di formaggio delicatamente e mettetela con la parte alta sul fondo di un bicchiere in modo che piegando i bordi formi una specie di cestino per accogliere l'antipasto.
Li potete preparare anche prima di provvedere a tutto il resto in quanto freddi vanno anche meglio.

Mettete su di un piatto un cestino di formaggio, riempite con la crema di ceci fino a metà poi completate con una bella cucchiaiata di cotechino e finite con le rondelle croccanti di porro.
Servite subito.

Probabilmente il cestino di formaggio non sarà mangiabile in quando la crema calda di ceci lo ammorbidirà rendendolo gommoso ma non è detto,  su tre cestini due sono rimasti croccanti per essere gustati.

Spero che con un pò di fantasia riusciate ad immaginare l'impiattamento.

Buona giornata.



26/01/15

Carloforte e l'Isola di San Pietro in Sardegna

Una carissima amica di penna e non solo di origine sarda mentre ora vive in Sicilia ha riportato alla memoria una particolarità della Sardegna.
L'amica Rosy del blog  Non Solo Cucine Isolane parlandomi della sua Sardegna mi ha ricordato che Carloforte sull'Isola di San Pietro in Sardegna si parla da sempre il dialetto ligure ed è parlato ancora oggi. Vi suggerisco anche di visitare il suo blog dove troverete tante ricette isolane della sua Sardegna e di dove vive oggi nel Ragusano in Sicilia.

La storia di Carloforte unico centro abitato dell' Isola di San Pietro  la potete leggere da Wiki cliccando sui rispettivi nomi perchè di storia risale al 1738 con un avvicendarsi di episodi nel periodo della colonizzazione e progettazione della città ad opera dell'architteto piemontese Augusto del la Vallée ed alle relative spese sostenute a suo tempo dal re Carlo Emanuele III di Savoia.  Sarebbe stato troppo lungo riportare qui e impossibile creare un riassunto breve.

Trascrivo due brevi passi....
1 - preso da  QUI 
 
Foto estrapolata da Wiki


L'Isola di San Pietro per la sua estensione di 51 Kmq è la seconda isola dell'arcipelago sulcitano.
Coste rocciose bagnate dal mare, interno coperto da folta macchia mediterranea con il pino Aleppo, il rosmarino, la palma nana e sulle sue scogliere nidificano il gabbiano corso ed il falco della regina.
E' di origine vulcanica e dal punto di vista geologico è molto famosa per le rocce classificato come commenditi dal nome di una particolare zona dell'isola. Leggete il resto dalla pagina che vi porta al link.




2 - preso da QUI ed anche dal suindicato link



Carloforte è l'unico centro abitato dell'isola e fu fondata durante il regno di Carlo Emanuele III di Savoia, da una colonia di pescatori liguri provenienti da Tabarka, un'isola al largo della Tunisia. L'origine ligure dei suoi abitanti la si può riscontrare nel dialetto, tradizioni, costumi e urbanistica del paese. L'isola di San Pietro è raggiungibile in traghetto, circa 30-40 minuti di traversata, da Calasetta o da Portoscuso.
Carloforte come detto fu fondata nel 1738. Tabarka da dove provenivano era una colonia ligure di proprieta dei Lomellini signori allora di Pegli  ( quartiere residenziale situato alla periferia occidentale di Genova confinante ad est con Multedo tramite il ponte sul torrente Varenna ad ovest con il quartiere di Prà) per sfruttare i ricchi banchi di corallo e popolata quindi escluviamente con pescatori pegliesi provenienti da Pegli.
L'abitato allora colonizzato era raccolto all'interno di una cerchia di bastioni. L'origine ligure ed il dialetto dei suoi abitanti si può riscontrare ancora oggi assieme all'urbanistica del paese visitando il centro storico iniziando dal lungomare Battellier, il monumeto dedicato a Carlo Emanuele III ed ammirando i vecchi palazzi settecenteschi e ottocenteschi che sono sani a Carloforte nel periodo della sua espansione oltre le mura.


Monumento a Carlo Emanuele III

I faraglioni nella località denominata Colonne. Nel novembre 2013 una delle due colonne (quella più bassa) è stata abbattuta dalla forza del mare.
 (entrambe le foto dal sito di cui sopra il link)

Trovo interessante il fatto che esiste ancora oggi una popolazione di  6420 abitanti sono detti carlofortini o carolini; parlando di sé stessi, in termini di etnia, si definiscono tabarchini.perchè i loro avi liguri nell'attesa della costruzioni di Carloforte hanno attesa nell'isola tunisina di Tabarka e da li sono passati all'Isola di San Pietro ed a Carloforte. 

Spero di aver suscitata la vostra curiosità e vi auguro una bellissima giornata.


NOTA
Esiste un altra curiosità proprio in Sicilia di un altra popolazione di 6248 abitanti Piana degli Albanesi (Hora e Arbëreshëvet in albanese e Chiana in siciliano) nella provincia di Palermo.
Denominata fino al 1941 Piana dei Greci per il rito bizantino-greco professato, è una delle più popolose comunita storiche albanesi ora albanesi d'Italia ed una delle più importanti colonia albanesi in Sicilia. Ma questa è un altra storia.


(clic sulle foto per ingrandire)

25/01/15

Intermezzo Domenicale !!!! - Raccolta di Movie Trailer Mashup (mescolati) dei film del 2014

Cercando su YouTube delle cose particolari mi sono imbattuta in questo bellissimo video che è un Movie Trailer Mashup ovvero un insieme mescolati di tutti i trailer dei film dell'anno 2014. Ne è venuto fuori una cosa stupenda e dura solo 7 minuti.
Ho estrapolato questa immagine dal video



Ho scoperto che esistono anche altri video fatti con i trailer dei film anche degli anni 2013, 2012 ecc. tutti molto belli e quindi vi consiglio di andare a vedere questo video direttamente su YouTube se volete anche vedere quelli delle annate pecedenti.

Questo è il video





Secondo me è bellissimo, un insieme stupendo ed ho scoperto che a questo LINK  troverete tutte le immagini dle trailer che andrete a vedere con riportato la storia ecc. purtroppo è solo in inglese e ritengo siano le annotazioni e spiegazioni dell'autore: interessante!!!

Spero che vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me.

Buona domenica.

24/01/15

Calendario "fai da te"

Il mio amico Prof. Cantaro dell'Istituto Majorana che più volte ho citato e presentato, nella sua lettera news offre parecchie cose carine ma questo programmino gratuito per fare "Calendari 2015" ritengo utile e sicuramente a qualcuna piacerà averlo per fare per se stessa o regalare un Calendario personale e non in vendita.

Tutte le istruzioni clic a CalendaPrint 2015, inoltre questo programma è un cosidetto "portable" e quindi non s'installa nel pc nelle parti registro del nostro sistema e quindi non sporca ed è se non piace facilmente eliminabile.
Giusto per darvi un idea di come potrebbe venire vi metto qui l'immagine presa dalla pagina del Calendar



è  potete vedere che è previsto mettere un testo (anche cucina o blog), lo sfondo, Intestazioni, Opzioni, Note e Info e si può scegliere un modello di calenda in 9 dverse diciamo edizioni. Potrebbe benissimo rappresentare il vostro blog anche come forma pubblicitaria e regalarlo ad amici.

L'immagine qui sotto è quello che ho creato in velocità per me per farvelo vedere di quanto semplice sia crearlo 4 l'immagine potete metterne una diversa per ciascun mese oppure una scritta, insomma quello che volete. Si possono creare calendari as tutta pagina. metà pagina (come il mio), sei mesi per pagina, anno ntero, a forma di torre, desktop, planner, pocket e dodecaedro.


Usualmente non post mai nulla di sabato perchè a fine settimana di solito non si ha tempo per visite o soffermarsi e quindi preferisco il relax della domenica. Ma questa volta voglio fare un eccezzione perchè forse vi solletica prender tempo e magari crearvelo in tutta calma proprio domenica.

Vi auguro un buon sabato, un abbraccio.

22/01/15

Fette di panettone o pandoro alle due salse



Ho pubblicato questa ricetta agli albori del mio blog ed essendo nel periodo giusto la ripropongo in quanto sono certa che nessuno l'ha mai letta (non avevo ricevuto alcun commento ma solo visualizzazioni esterne).
Il panettone ormai è un must obbligatorio sia farlo che acquistarlo. Quasi tutto le mie amiche lo fanno in casa in modo magnifico utilizzando il lievito "madre" naturale che a solo leggerlo come si fa mi viene il mal di testa....non sono portata per i dolci in quanto non li posso mangiare e per fortuna non sono mai stata golosa.
Ritengo che sia un ottimo dessert veloce e che eviti quando si ha poco tempo di elaborare dolci o anche per quelle che non sono molto pratiche (come la sottoscritta).
Devo precisare però che la crema è adatta al Panettone Milanese ma non a:
- a quello Genovese meno morbido, lievitato leggermente e con presenza di molta frutta secca;
- quello di origine Toscana che si avvicina a quello Lombardo (non lo troverete però perchè la tradizione lo vuole per le feste pasquali.


Crema calda
4 tuorli
125 gr di zucchero a velo
2 dl.di vino Marsala secco

Battere con la frusta i tuorli e lo zucchero direttamente in una casseruola che poi userete per cuocere a bagnomaria. Rendetela spumosa, unite il Marsala e fate cuocere finchè lo zabaione assumerà la giusta densità.


Crema fredda al mascarpone
150 gr di mascarpone
3 uova
4 cucchiai di zucchero
1 cucchio di rum

Lavorate in una ciotola a lungo i tuorli con lo zucchero. Aggiungere poco alla volta il mascarpone il rum sempre mescolando. Montate a neve fermissima le chiare d'uovo/albumi ed incorporate delicatamente mescolando dall'alto verso il basso nella crema al mascarpone.


Tagliate il Panettone a fette e versate a vostro piacere la crema a scelta o entrambe alternate.
Per quella fredda vi suggerisco di tostare leggermente la fetta di panettone, il contrasto caldo/freddo ...squisito.
Niente vieta di aggiungere alle creme altri ingredienti a fantasia come scaglie di cioccolato, uva sultanina, frutta secca tritata, canditi per chi piace, ecc.

Un abbraccio e buona giornata.

SUGGERIMENTI
A Trieste si usa fare la "Schnitte" che sono fette di pane raffermo imbevute nel latte ma non che siano disfate, poi passate nell'uovo sbattuto e fritte. Cosparse di zucchero vanigliato o velo.
Si possono fare le "schnitte - si pronuncia come la parola "sci ma senza la i) anche con il panettore o pandoro. Si taglia a fette invece di ammolarle nel latte si passano direttamente nell'uovo e si friggono. Oppure ancora tostare direttamente in una padella senza condimenti da ambo le parti e servirle con queste salse oppure semplicemente cosparse di zucchero o altro a piacere. Una merenda goduriosa.

20/01/15

ROIO DEL SANGRO (Chieti)


"Il Cuoco"

Roio del Sangro è un piccolo comune italiano di soli 124 abitanti della provincia di Chieti e fa parte della Comunità Montana Medio Sangro.
Situato su di uno sperone di roccia ad 870 metri di altezza è a soli 30 minuti di macchina dal mare.
Ha una lunga tradizione culinaria ed è considerato la patria dei cuochi.
Entrando nel paese si vede subito il monumento dedicato al cuoco che è stato ideato da Armando Marinelli.
Ci sono anche tradizioni importanti rappresentate da feste e sagre estive che attraggono persone da tutta Italia, considerando anche la loro discendenza con il paesino in quanto è noto come l'emigrazione dei numerosi e ottimo cuochi provenienti da Roio nel mondo abbiano formato cosi una grande comunità che si ritrova ora numerosa nei periodi festivi. L'occasione si presenta con le processioni a San Filippo Neri e San Rocco il 12 e 13 di agosto.
Tutte le informazioni descritte le ho trovate su WIKI.





Da quest'altro  SITO dalla quale ho tratto l'immagine di cui sopra, dice ancora quanto segue:
- .....i cittadini di Roio del Sangro hanno voluto erigere il monumento all'ingresso del paese per rivendicare un primato al quale tutti loro tengono moltissimo in quanto legato alla tradizione dell'arte culinaria.
Molti sono i celebri cuochi di Roio del Sangro che hanno servito personaggi famossimi come anche re e imperatori e persino gli zar di Russia. Nei tempi moderni basta citare Filippo Di Renzo cuoco personale di Gianni Agnelli.
Questa vocazione portava naturalmente fuori dal paese chi la seguiva e così l'emigrazione è stata sempre un fenomeno presente (124 abitanti non portava un futuro..).
L'associazione Arca organizzava le manifestazioni gastronomiche nel mese di agosto dando l'opportunità del ritorno dei suoi famosi...cuochi!! Manifestazione ora un pò dimenticata ma tutti si auspicano che venga ripresa al più presto.
Un altro sito riporta ancora moltissime informazioni sui famosi cuochi di Roio del Sangro che trovate QUI ed ecco qui alcuni nomi diventti famosi che prendo da questo sito:

Filippo Mario Liberatore, Nicolino D'Amico sono stati cuochi della famiglia di Umberto Agnelli
Romano Coletta era il cuoco di Carlos Andres Perez presidente del Venezuela
Bruno De Lucia era cuoco di Jimmy Carter poi è passato a Giovanni di Borbone padre di re Juan Carlos e la regina Elisabetta
Adelco Marcoveggio era cuoco di Henry Fonda
Mario Rocco Colaizzo era cuoco del banchiere Enrico Cuccia
Salvatore Di Carlo era cuoco di Nicola II Romanov ultimo imperatore di Russia
 
Io spero che troviate questa una simpatica curiosità, a me ha stuzzicato l'andare a curiosare e che buoni piatti si possono trovare .....

Questo è Roio del Sangro - foto da Wiki


Un abbraccio e buona giornata.

NOTA...... qualcosa dei miei pensieri sulla cucina e sui cuochi/chef... personale
Secondo la mia modesta opinione i grandi Chef alla quale quelli odierni si sono ispirati è l'Artusi, freguentando anche l'istituto alberghiero " Pellegrino Artusi" grande cuoco del passato le cui ricette oggi non sono facili da seguire anche perchè certi ingredienti di quel tempo possono essere trovati ma sono nella sostanza completamente diversi e quindi devono con cognizione di causa essere interpretati.
Poi abbiamo il grande  Gualtiero Marchesi con la sua nouvelle cousine e moltissimi chef oggi all'avanguardia hanno affinato gli studi imparando il "mestiere" alla sua guida e molti ancora oggi freguentano le sue scuole.  Poi abbiamo Alain Ducasse  altro grande, molto freguentata la sua cucina come quella di Gualtiero Marchesi.  Gli chef che vengono dalle loro scuole (forse anche da altre) ed i loro ristoranti personali o gestiti per conto di... che sono riusciti grazie al loro talento a salire alla notorietà, li trovate addirittura nella classifica mondiale  QUI .
Avevo fatto un post della classifica nel 2011 e la trovate QUI e vedrete che alcuni di quella volta hanno mantenuto la graduatoria e sono saliti altri sono scesi o scomparsi (queste classifiche sono annuali).
I cuochi di prima ora chef, oltre ad una scuola ed alla gavetta presso qualche nome noto, per affinarsi ed emergere devono continuare nel loro cammino cercando, provando, inventando anche...ed affinando certe procedure a quanto oggi viene richiesto dal consumatore. Gli abbinamenti anche strani, l'accostamento di sapori completamente diversi l'uno dall'altro sono grazie allo sforzo per trovare la materia prima presso piccoli produttori  non solo locali della loro citta o regione ma anche in Italia come pure all'estero, produzioni denominate di nicchia. Questeper noi semplici casalinghe, possono essere anche impossibile a trovare. Giocano in questo non solo i costi, ma la necessità di avere una cucina super attrezzata ed una brigata di cucina i cui componenti sono a loro volta chef e provengono da scuole ma essendo ancora giovani si devono fare le ossa.
Azzardare mescolanze di sapori solo perchè è di moda o per emulare chef e loro cucine, è un rischio. Possono stridere perchè è necessario imparare da insegnanti qualificati la chimica dei vari ingredienti e come si amalgano i sapori e non è cosa che si può improvvisare. Come esistono i "naso" per i profumi esistono anche i "gustatori" ovvero palati eccelenti e non sono molti, che riescono ad amalgamare sapori inusuali perchè come i nasi hanno anche il palato e le papille gustativo fuori del comune. Azzardare solo per emulare il più delle volte il risultato è insoddisfacente anche perchè per piacere i sapori devono amalgamarsi e creare uno nuovo e non possono emergere l'uno a scapito dell'altro che, preso singolarmente, rischia di non piacere forse a nessuno.
Una volta tantissimi anni fa in una famoso ristorante a Vienna, un grande sommelier mi ha definita "palato eccelente" per avere individuato un velato sapore di tappo che lui pensava non mi sarei accorta per un vino d'annata italiano.  Quella volta mi offrì per scusarsi di avermi sottovalutata una coppa di champagne il cui costo era inproponibile per me.
Forte di questa definizione, ho tentato ma rarissimamente di fare per gli amici (mie cavie) dei piatti particolari con sapori diversi (prodotti diversi) definiti oggi "contaminazioni" e sono riuscita a creare un sapore nuovo unico senza far emergere l'uno sull'altro. I miei tentativi sono stati pochi ma li ho fatti solo quando ero sicura provando prima le dosi ecc. di queste "contaminazioni", anche perchè non ho fatto scuola di cucina sono completamente autodidatta ma,  ho acquisito un pò d'esperienza girando per lavoro e gustando diverse piatti provenienti dalle cosidette "alte cucine" (ero ospite per fortuna...).
Scusate oggi ho detto la mia ma ogni tanto mi piace parlare qualcosa di me e spero di non avere forse offeso nessuno perchè il mio discorso è generale.

18/01/15

Intermezzo domenicale !!! ......Tutto in una notte: come ci vede la stazione orbitante ISS

Un aurora boreale vista da questa stazione orbitante ed estrapolata dal video che andrete a vedere





Penso che dire qualcosa non serva è una cosa da vedere, da gustare a schermo intero e senza luci è un viaggio "lassù" che la Stazione orbitante ci fa vedere del nostro mondo.




Avevo trovato su YouTube questo splendido video con una colonna sonora stupenda ed ho scoperto che anche il mio amico e corregionale Piero ne  aveva fatto un post che trovate QUI .
Ha messo anche una bellissima sequenza sui luoghi che questo video ci fa vedere e siccome lui è un professore e può scrivere con cognizione di causa, io in questo non riuscirei mai ad identificare i luoghi che questo video ci fa vedere, ho pensato di riproporvi quanto lui scrive ed in questo modo potrete seguire anche voi i vari passaggi.
Lui consiglia l'alta definizione e come detto di guardarlo al buio senza luci.

In sequenza:

1. North - a - sud lungo la costa occidentale del Nord e Sud America;
2. nord -sud nel corso della Florida , le Bahamas e altre isole dei Caraibi;
3. Sud - Est asiatico , si avvicina il Mar delle Filippine; 
4. L'Europa occidentale, dalla Francia attraverso l'Italia, la Grecia, la Turchia e il Medio Oriente . 
5. Aurora Australis, sull'Oceano Indiano, si avvicina l'Australia; 
6. Aurora Australis, sull'Oceano Indiano; 
7. Aurora Australis, sconosciuta posizione nel sud del mondo . 


Spero che vi piaccia e che lo troviate ...intrigante.

Buona domenica.

16/01/15

Consigli utili: In casa....."Come eliminare le macchie di olio dagli abiti"



I consigli sono tratti da questo libriccino, come spiegato nel mio primo post di 
Consigli utili e questo è il link 



Tralasciamo questa volta la "bellezza" e passiamo ai consigli per la casa non meno importanti. Il libriccino come detto nel primo post da consigli non solo per la bellezza ed il benessere ma anche per la casa, per la cucina e sono tantissimi.
Sono consigli della nonna ma sempre validi anche se oggi esistono tanti ritrovati ma sono tutti "chimici" e prima di usarli io direi di provare i consigli vecchi della nonna.
L'olio è sempre stato la bestia nera delle macchie sugli abiti e non solo e, l'unica cosa che aiuta e prettatare prima di metterlo in lavatrice, ammesso e non concesso che il capo possa essere lavato a casa.
L'ingrediente misterioso e favoloso è il "detersivo per i piatti".

La questione del colore o il tipo di tessuto è inifluente e, bisogna versare sulla macchia una certa quantità del detersivo per i piatti che usiamo. Distenderlo bene e lasciarlo agire per circa un minuto o anche qualcosa di più se la macchia è molto estesa o il quantitativo di olio versato è stato moltissimo.  Dopodichè versiamo un pò di acqua calda e strofinando i due lembi sporchi del tessuto tra loro e  permettere che il detersivo ora schiumoso entri nelle fibre. La schiuma deve essere giustamente abbondante e lasciarla agire per circa un minuto. Se la macchia era vecchia e anche secca i tempi di posa devono essere allungati. In questo caso vi regolate voi a secondo come giudicate il detersivo abbia agito e se la macchia inizia a sciogliersi.
Finita l'operazione, lavate il capo in lavatrice con i consueti detersivi.
Se la schiuma è stata tanta, vi consiglio di sciacquare un pò il capo in modo che non aumenti la stessa nella lavatrice.

Spero che vi possa servire io l'ho usato, magari era una macchia piccola ed appena fatta e il detersivo è servito alla grande.

Al prossimo consiglio buona giornata.


Se volete rivedere gli altri consigli clic  QUI

14/01/15

Una ricetta inusuale : Polpette di trippa

Volevo fare qualcosa di inusuale per i mie "golosoni" per la nostra cena di Natale.
Mi sono ricordata di una trasmissione di Alice tv. che visto un internet su una strana versione fatta con la trippa e cioè le  "polpette di trippa".  Da quello che so la è sempre rigorosamente trippa al sugo ed esistono delle versioni molto note come la trippa alla romana, alla fiorentina, alla milanese (chiamata anche busacca) e, naturalmente la nostra triestina al pomodoro e tanto formaggio, molto consumata e con la polenta e poi il famoso "lampredotto" a Firenze che proviene dall'abomaso (vedi sotto)
Non sono un amante di questi tipo di frattaglia ma se fatta bene un piattino con polenta non la disdegno ma, curiosando ho scoperto che è troppo facile dire... trippa scoprendo quanto segue da a Wiki e non solo....
Esistono ben quattro cavità ben distinte nello stomaco dei bovini :
  • il rumine (Ciapa, Croce, Larga, Panzone) è la parte più spessa e più grassa della trippa, rappresenta circa l'ottanta per cento di tutto lo stomaco bovino.
  • il reticolo (Beretta, Cuffia, Nido d'ape), ha un aspetto spugnoso e la sua forma ricorda una cuffia.
  • l'omaso (Centupezzi, Foiolo, Libretto, Millefogli, Centopelli) è la parte più magra della trippa e si presenta con una caratteristica struttura lamellare ovvero con innumerevoli pieghe di colore bianco che fanno ricordare un libro aperto.
  • l'abomaso (Caglio, Francese, Frezza, Lampredotto, Quaglietto, Ricciolotta), che è l'unica cavità equivalente allo stomaco vero e proprio, quello più vicino all'intestino, ovvero la parte più scura della trippa di colore marrone e piuttosto grassa che richiama alla mente dei nastri arricciati insieme.
  • trippa sul banco di vendita: rumine (a sinistra), reticolo (a destra, in secondo piano) e omaso (a destra in primo piano)
  • Altre info. sulla pagina WIKI da dove ho preso ripeto le informazioni e la foto qui sopra.

    Ho usato "l'omaso ovvero a Trieste si chiama Foiolo" che è la parte più magra viene venduta precotta e sbiancata.

    Ecco la ricetta:

    Ingredienti (per circa una 30 di polpette dipende dalla grandezza)
    800 g di trippa (tagliata fine dal vostro macellaio)
    200 g di prosciutto crudo o speck
    100 g di formaggio grattugiato a vostra scelta (grana, pecorino, ecc.)
    3 uova ( 1 completo + 2 tuorli)
    4-5 cucchiaio di pane (mollica) bagnato nel latte strizzato bene)
    1 cucchiaio di pinoli
    1 cucchiaino di uvetta (fatta rivenire in acqua tiepida)
    prezzemolo - sale -pepe- timo - maggiorana (in proporzione secondo vostro gusto)


    Preparazione
    La trippa che viene venduta precotta e sbiancata non servirebbe cuocerla ma, per renderla più morbida vi consiglio di sciacquarla bene in acqua e poi di cuocerla per 10 minuti in acqua bollente. Scolarla, lasciarla un pò raffreddare e poi con la mezzaluna o a coltello ridurla a pezzettini piccolissimi il più possibile. Non metterla in un mixer sarebbe una poltiglia. Allo stesso modo riducete in pezzetti piccolissi il prosciutto crudo o speck e mescolate assieme alla trippa. Aggiungete 4 cucchiaiate di pane ammollato nel latte ma ben strizzato, le uova (1 intero + 2 tuorli), il formaggio, sale e pepe e altri aromi che avete deciso di aggiungere.
    Mescolate bene il composto deve essere compatto ma non secco adatto per friggere. Se vi sembrano umide aggiungete un pò di pane grattugiato. Formate con le mani umide delle palline dando la grossezza o forma che volete (tonde o piatte) passatele leggermente nella farina e friggetele fino a quando sono dorate: ci voranno 7-8 minuti (non usate la friggitrice se avete quella rotante).
    Io le ho servite assieme alla mia "Salsa allo zenzero" che trovate QUI in quanto ho fatto polpettine piccole da mangiare in un boccone prendendole con gli stecchini.


    Queste sono quelle rimaste e con un po di fantasia le ho riprese sotto Babbo Natale

    Ecco qui un altra salsa come variante alla mia allo zenzero

    -  1 cipolla, 400 g di pomodori pelati, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro. 1 bicchiere di vino bianco

    Soffriggete la cipolla in un pò d'olio che non diventi scura solo appassisca e poi aggiungete il pomodori pelati e quello concentrato. Allungate con un pò di vino e acqua e lasciate cuocere per circa 10 minuti.
    Aggiungete le polpette fritte e fate in modo che siano ben coperte e lasciate cuocere girando una volta per altri 5-7 minuti.  Servitele calde con una bella manciata di formaggio grana, oppure ricotta affumicata, oppure altro formaggio di vostro gradimento.

    Buon appetito e buona giornata e buona fine settimana.



12/01/15

Cotechino e/o zampone, fette, impanate e fritte

Il cotechino o zampone assieme alle lenticchie rappresenta il piatto per eccellenza tra l'ultimo ed il capodanno perchè sopra tutto le lenticchie mangiarle alla fine ed inizio anno nuovo portano fortuna.
Non essendo un amante di questo insaccato, pur acquistando una confezione pronta piccola, mi avanza sempre ed ho pensato di tagliare il resto a fette sottili per friggerle.
Come certamente saprete, il cotechino è un tipo di insaccato da consumarsi previa cottura, ed è originario del Friuli-Venezia Giulia , ma diffuso poi in tutte le regioni del nord Italia. E' famoso assieme al suo compagno lo Zampone di Modena ma esiste anche il cotechino di Modena.
Il nome "cotechino" deriva dalla cotenna del maiale e prende nomi locali a seconda della zona in cui viene prodotto. L'insaccato è composta dalla carne, tagli pregiati, pancetta ed è racchiuso nella cotenna.
Nel Friuli viene consumato il cotechino  chiamato "musetto" rigorosamente fresco si acquista in macelleria o anche nella grande distribuzione e prende il nome perchè vengono usati contrariamente al "cotechino" tradizionale solo carni provenienti dal muso del maiale. Viene accompagnato dalla "brovada (rape acide cotte nel vino)" mentre noi Venezia Giulia lo accompagniamo con i "crauti acidi (cavolo capuccio cotto nel vino)". Altre informazioni su WIKI per il Cotechino e per lo Zampone

Friggere il cotechino non è che lo rende più leggero però accompagnato con una salsina sembra ..leggerissimo !!!

Ingredienti per 2-3 persone
1 cotechino di quelli pronti (cottura nello stesso involucro 30-35 minuti)
pane grattugiato in abbondanza
100 g di formaggio grattugiato oppure una 1 busta pronta se volete far veloce
1-2 uova
farina
olio per friggere

per la salsa
2 vasetti di panna acida - circa 125 g cad. (si trovano pronte nella grande distribuzione) **
1 cucchiata di senape Maille piccante al miele (metto il nome perchè uso solo quello ed è facile da trovare)
100 g di panna fresca - fiordilatte
1 cucchiano di pepe di Sichuan o macinato o lo pestate voi e 
QUI  le info su questo non  pepe e come usarlo
1 pizzico di prezzemolo tritato molto fine
sale q.b.

**Nota:
 Usualmente io ho a casa tutte le spezie in polvere, in grani oppure alcune quando trovo anche fresche surgelate sono una fanatica. Mi faccio certe misture da sola come il masala e il curry o anche per fare il pollo tandoori , quindi se non le avete potete sostituirle con altre spezie o aromi che avete a portata e che vi piacciono fermo restando la base di panna acida e fresca, la senape. Se non trovate la panna acida prendete uno yougurt e lo miscelate con la panna fresca oppure alla panna aggiungete 125 g il succo di un limone


La mia frittura e vicino anche dei funghi


Preparazione
1 - La salsa
Prima di tutto preparate la salsa che dovrà essere servita fredda.
Amalgamate i vari ingredienti suindicati o quelli che avete scelto, assaggiate per la salatura, la consistenza dovrà essere semi-liquida.


Questa immagine è della mia salsa all'aglio che trovate qui era una ricetta stiriana che si addatta benissimo a questo piatto ma il mio scopo era farvi vedere la consistenza e la foto è stata tratta da questo giornaletto austriaco (se è anche sul web non lo so)


2 - Il fritto
Cucinate il cotechino secondo le istruzioni, poi scolatelo togliete la pelle ecc. ancora quando è caldo e poi fatelo raffreddare.
Preparate la farina, il pane grattugiato, l'uovo sbattuto ma non salate e l'olio per friggere a meno che non usiate la friggitrice.
Tagliate a fette non troppo spesse direi mezzo centimetro e procedete ai passaggi, farina - uovo e pane battendo bene in modo che aderisca e una volta pronte tutte accingetevi a friggerle.
Portatele ancora calde in tavola assieme alla salsa fredda e vedrete che spariranno in un minuto.

Un contorno di verdura fresca rende più leggero ma non disdegna un buon purè oppure ...patate fritte.

Buon appetito.

NOTA:
Mi permetto di segnalarvi il mio Pasticcio di Lasagne  alla mia maniera, con un ragù al cotechino ma va bene anche lo zampone

11/01/15

Intermezzo Domenicale !!! Anno Nuovo a Trieste 1 gennaio 2015


Un immagine estrapolata dal video che andrete a vedere


Ho trovato un video molto bello del 1 Gennaio 2015 che fa vedere il nostro Golfo e non solo. Non è per campanilismo ma mi fa piacere far vedere agli amici di quant'è bella Trieste e forse potrà venire la voglia di vederla e darmi l'opportunità di conoscerci.
E' stata una bellissima giornata di sole e le barca a vela sono anche uscite al nostro vento non troppo forte ancora. 
La musica di sottofondo è dell'autore non è molto limpida al caso passate su YouTube per sentirla meglio o togliete l'audio del tutto e godete solo delle immagini.





Purtroppo a causa della fortissima bora i fuochi d'artificio sono stati sospesi ed in Piazza Unità d'Italia con freddo quasi polare non c'erano tanti triestini come negli anni passati. La piazza è in piena battuta di vento.

Foto da "Il Piccolo/Gelocal" si vedono i triestini in prevalenza giovani molto ..imbaccucati=vestiti


Buona domenica, un abbraccio a tutti.

09/01/15

Consigli utili: Benessere, preservare la salute gengivale

Prima di tutto ancora "BUON ANNO" a tutti gli amici.

Ho pensato che con tutti i dolci che abbiamo mangiato, alle infreddature prese e di conseguenza ai medicamenti che forse questi consiglio in apertura 2015 non è disprezzabile...almeno secondo il mio punto di vista. Al caso non leggetemi e scrivete di tutto e di più :-)) ^_____^ ma perdonatemi è anno nuovo.



I consigli sono tratti da questo libriccino, come spiegato nel mio primo post di 
Consigli utili e questo è il link 



Questa volta parliamo di un Benessere che riguarda la salute delle gengive e su come evitare le infiammazioni (gengivite)  che si manifestano con alitosi, edema, gonfiore, sanguinamente ma sopra tutto con dolore.
Le cause e le conseguenze sono molto articolate ed esclusivamente mediche per cui vi invito a leggere le indicazioni  QUI  mentre io mi limito  a darvi delle piccole indicazioni tratte da questo libriccino in merito ad un collutorio da fare in casa con prodotti erboristici e quindi in  un modo naturale.

Ingredienti
20 grammi di semi di anice
20 grammi di semi di finocchio
10 grammi di cannella in stecche
10 grammi di angelica
10 grammi di salvia
10 grammi di rosmarino
Alcune gocce di olio di menta
200 ml di alcool puro
1 contenitore di vetro da + di 200 ml


Tutti gli ingredienti suindicati che potrete acquistare in erboristeria vanno fatti macerare nell'alcool per due settimane usando 1 contenitor di vetro e posizionato in un luogo riparato da fonti di luce.
Trascorso il tempo indicato, filtrare ed il prodotto ed è poi pronto all'uso.
Utilizzarlo due o tre volte al giorno dopo essersi lavati i denti e l'effetto come sapore sarà gradevole e fresco.

Al prossimo...... consiglio ciaoo e buona giornata.


Questo consiglio NON E' un indicazione medica e NON  sostituisce in alcun modo il parere di un MEDICO alla quale ci si deve rivolgere in ogni caso e sempre.




PS.
Se volete rileggere gli altri consigli utili clic QUI

08/01/15

Le "VARVUOLE" o Streghe Marine" a Grado (GO)

Leggendo oggi,  giorno dell'Epifania,  il nostro quotidiano "Il Piccolo" ho scoperto di una bellissima ricorrenza  che risale da molto indietro nel tempo e che si svolge ancora a Grado (GO) regione FVG per l'Epifania e sono le "streghe marine o varvuole".
Praticamente le "Varvuole" che sono a bordo delle "batele" tipiche imbarcazioni lagunari, coperte da cappotti fatti di rete e tra grida agghiaccianti e vorticosi balli, arrivano dal mare sulla terraferma con l'obbiettivo di portare via i bambini cattivi.
E' una vecchia rievocazione di una ancor più antica leggenda che sembra affondi nelle radici della storia quando c'erano le scorrerie piratesche degli Uscocchi.

( Chi erano gli Uscocchi?????
 Erano una popolazione prevalentemente cristiana originari dai Balcani che si riversavano sulle coste del mare Adriatico per sfuggire all'avanzata dei Turchi verso i quali comtatterono ferocemente organizzando però anche veloci spedizioni di saccheggio oltre verso i turchi anche contro la Repubblica di Venezia.
Per leggere avanti clic QUI )

Questi "uscocchi" dalla loro coste balcaniche arrivavano per razziare i porti sotto il protettorato di Venezia e la fantasia popolare nel corso dei secoli ha trasformato questi in "le streghe marine (befane oggi)" chiamandole "Varvuole".
Alla vigilia dell'Epifania, al tramonto, l'araldo invitava (ancora oggi) a prestare attenzione al mare perchè dalle nebbie emergevano le streghe (gli uscocchi) e la tradizione le dipinge dall'aspetto terribile, lunghi denti, capelli di fil di ferro, gambe di legno e occhi di pietrafocaia. Gli isolani per difendersi dalle varvuole usavano strofinare l'aglio su porte e finestre e cospargendo di acqua santa gli angoli più bui delle loro case.

Le immagini che vedete sono state prese dalle pagine senalate sopra con link diretto


Non ci sono tante informazioni queste che ho riportato le ho trovate QUI e QUI  ma la più bella pagina con scritta la leggenda sia in dialetto veneto e vicino tradotto in lingua che potrete leggere QUI.
Un'altro bellissimo articolo lo potete leggere QUI che racconta di come difendersi dalle...Varvuole.

E' stato molto bello scoprire di una festa della mia regione della quale non ne sapevo assolutamente nulla. Ho sempre detto che non si finisce mai di apprendere ed inoltre, come in questo caso, "internet" è stato molto utile.

Un piccolo video diviso in due parti dell'avvenimento molto carino anche se attuali non ne ho ancora trovati ma troppo presto non sono ancora stati messi su YouTube. Se non li vedete bene vi consiglio di cliccare su YouTube per vederlo direttamente.









Spero di avervi fatto cosa gradita, le ricette seguiranno.
Buona giornata a tutti.

NOTA
Da cosa deriva la definizione "Varvuole"????
Queste come scritto sono streghe o fate maligne  che nella sera dell'Epifania penetrano nella case per portare via i bambini cattivi. Trovo l'indicazione su questo sito QUI che cita il grande Dizionario Veneziano di Manlio Cortellazzo ove la parola "varòl, veròla che significa strega, befana deriva molto probabilmente da una malattia infettiva e contagiosa qual'era in passato varòla, varuòla, varuòla ovvero il VAIOLO.




06/01/15

I "SAMI" meglio conosciuti come "LAPPONI" e Santa Claus Village dove vive Babbo Natale

Ho pensato di scrivere qualcosa di diverso per il giorno della Befana, della Vecchietta si sa tutto e se ne parla ogni anno e anch'io ne ho scritto parecchio in questi 5 anni di blog e se avete piacere questo post  QUI è dell'anno scorso.
Ho voluto invece soddisfare una mia curiosità per sapere qualcosa di più su di lui, sul suo popolo e sul luogo ove Babbo Natale vive.. cioè a Santa Claus Village. Questo village si trova in Lapponia ad 8 km di distanza dal capoluogo della Lapponia "Rovaniemi". Il parco tematico di questo Village è considerato come sua residenza ufficiale ed è anche possibile incontrarlo personalmente, visitare lo studio o l'ufficio postale dove appunto arrivano le lettere dei bambini da tutto il mondo.
Rovaniemi (Roaveniarga in lingua sami settentrionale) è la provincia più settentrionale della Finlandia ed ha una popolazione di 60.707 abitanti. E' situata a 10 km  a sud del circolo polare artico.
Informazioni prese da Wiki e per continuare a leggere cliccate QUI

Noi conosciamo i "lapponi" e la Lapponia ma io non sapevo che i "SAMI" popolo antico,  sono sempre loro ed hanno una storia molto interessante. 
I Sami o lapponi (sámit o sápmelaš in lingua autoctona) sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone stanziata nella parte settentrionale della Fennoscandia (termine geografico per indicare la Penisola Scandinava, la Finlandia, la Penisola di Kola e la Carelia) da loro chiamata Sápmi. Si estende dalla Penisola di Kola fino alla Norvegia centrale ed includono le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia nella regione della Lapponia. (QUI Wiki sulla Lapponia)

Foto da wiki - la loro Bandiera

Il Popolo dei Sami (Lapponi) hanno una loro storia, cultura, attività professionali, modo di vivere ed identità. E' diviso in quattro stati: Norvegia con 40.000 sami, Svezia con 20.000 sami, Finlandia con 7000 sami e la Russia con 2000 sami.
La Storia del Popolo è molto lunga e complessa difficile da riportare. Mi limito a scrivere la prima parte di questa storia riportando quando scritto da Wiki che dice....
Le prime notizie attendibili ma frammentarie su questo popolo si ritrovano nella Storia delle guerre di Procopio di Cesarea edito nel 551, seguito dall'Inno a Ragnar ("Ragnarsdrápa") composto da Bragi Boddason nel IX secolo. La prima opera in cui si parla estensivamente degli usi e consumi dei popoli nordici è l'Historia de gentibus septentrionalibus pubblicato da Olao Magno Rona nel 1555.
Per continuare a leggere cliccate QUI

Vi metto alcune immagini:


La Carta marina edita da Olao Magno nel 1539
Foto da Wiki


Famiglia Sami in Norvegia circa verso il 1900 foto da Wiki

Donna in costume Sami/Lappone - foto da web ma utilizzata anche da giornali diversi

Sami/Lapponi in costume ad uso turistico foto dal web

E per finire un'immagine dell'aurora boreale a Salangen in Norvegia presa da Wiki e dove troverete un bellissimo video sull'aurora boreale che non potevo mettere nel blog per mancanza di codici e trovate tutto
 QUI



Piccola Nota:
i colori dell'aurora dipendono da quali gas sono presenti nell'atmosfera, stato elettrico e dall'energia delle particelle che li colpiscono.
Ossigeno atomico è respinsabile del colore verde e l'ossigeno molecolare per il rosso e l'azoto causa il colore blu.


E' bello sapere qualcosa di più su "Babbo Natale" sulle origini e sul luogo dove vive, io me la sono tolta questa curiosità e come dico sempre ...meglio tardi che mai. 
Un abbraccio e buona giornata.

04/01/15

Intermezzo Domenicale !!! Un pezzo famoso suonato sempre al concerto di Capodanno

La prima domenica dell'anno 2015, freddo ma d'altra parte siamo in inverno e dovrebbe essere la temperatura giusta ma come al solito questo tempo matto fa quello che vuole e quindi è sempre esagerato...ormai ci dovremmo fare l'abitudine. Il freddo non mi spaventa ma la "bora" la odio.
Se volete sapere qualcosa di più su questo vento cliccate QUI e QUI , non che soffi oggi cosi ma insomma refolate verso i 100 li abbiamo avuti. Ogni 10 chilometri di velocità si rappresena 1 grado in meno come sensazione per cui +5 diventano -5 con raffiche a 100. Se pensate che io sono al 7° piano, non ho nulla che mi protegge davanti (case o altro) ed ho l'altopiano proprio dinanzi a me, se viene bora le prime refolate arrivano diritte da me assieme anche a rami e altre cose....non per niente ho messo i vetri antisfondamento.

Da questo video che vi lascio ho estrapolato questa foto che ha tanto di sogno sembra sospesa tra le nuvole. E' un paesino in Germania chiamato "Burg Hohenzollern" la casata più importante e antica della Germania strettamente imparentata con la Regina d'Inghilterra, praticamente è il ramo tedesco ma nativo della Gran Bretagna.



In questo video ci  sono delle immagine stupende da tutto il mondo e su ognuna è scritto dove questa si trovi.  Io vi consiglio se vi interessa,  di bloccare quando un immagine vi colpisce in modo da leggere il luogo.
La musica di sottofondo è la famosa Marcia di Radetzky (Radetzky-Marsch in tedesco) che chiude sempre i concerti di capodanno specialmente quello di Vienna che viene sempre trasmesso in TV. E' amata questa marcia di Johann Strauss padre (il suo brano più famoso) anche perchè il Direttore d'orchestra dirige non solo l'orchestra ma anche il pubblico che batte le mani a tempo di marcia,  è un coivolgimento che non può e non deve mancare mai il pubblico -  si ribellerebbe.
Se vi fa piacere sapere di più del perchè è nata questa marcia vi dico subito che è una marcia militare, composta in onore del maresciallo Josef Radetzky per celebrare il ritorno a Milano dopo i moti rivoluzionari in Italia del 1848....   Per continuare a leggere cliccate QUI



Spero che possiate sentire bene la musica, sul mio pc è limpido e speriamo lo sia anche sul vostro.
Ad ogni modo se questa marcia vi piace e non la sentite bene, vi lascio qui il video da YouTube del Concerto di Capodanno 2015 di Vienna  direttore Zubin Metha.
Per ogni evenienza anche il link  https://www.youtube.com/watch?v=KfGHk8pIO-E




Un caro saluto, ancora BUON ANNO a tutti e buona domenica.
Ciaooo

Foto dal web

02/01/15

Funghi "SHIITAKI" saltati con prezzemolo,aglio e peperoncino

Conosco i funghi sopra tutto quelli coltivati e sono parecchi anche perchè arrivano nella grande distribuzione non solo quelli coltivati in Italia ma anche dall'estero come Romania, Bulgaria, Slovenia importati ovviamente da grossisti italiani che devono documentare la commestibilità ecc. presso l'Ufficio Igiene e Profilassi italiano.
Non acquisto mai funghi coltivati nelle regioni dell'est per la presenza del terreno ancora fortemente inquinato, almeno per come la penso io, dei vari prodotti nucleari che hanno avuto in passato un piccolo ..travaso dalle loro centrali come il più conosciuto di Cernobyl.
Questa volta ho trovato una confezione di funghi coltivati nel Veneto che non avevo mai visto : Shiitaki.
Naturalmente li ho acquistati e sono andata a vedere in internet di cosa trattasi, da dove provenivano e come si potevano cucinare.

La scoperta delle proprietà di questo fungo è stata vasta, una vera sorpresa. I benefici sono che dona questo fungo sono moltissimi; in latino si chiama "Lentinula edodes" ed è un fungo basidiomicete di origine asiatica ed è il secondo fungo commestibile più consumato al mondo. E' più comunemente conosciuto con il nome di "SHIITAKE" che significa fungo della quercia come vedete da questa foto tratta da Wiki e qui avete il LINK per le ulteriori informazioni.



Un altro bellissimo articolo lo trovate  QUI dove è ampiamente spiegato e documentato le numerose patologie che possono essere curate o prevenute anche grazie al consumo di SHIITAKE.
Esistono anche i cosidetti integratori a base di fungo Shiitake ma quello coltivato in Cina mentre in vendita freschi si trovano quelli che sono coltivati ma solo nel Veneto.

Questi sono i funghi che ho acquistato



si presentono un pò più grandi ed irregolari dei champignons di questo colore e sono anche molto più morbidi e irregolari e teneri non compatti. Di questi funghi NON SI MANGIA IL GAMBO che va tolto. Lavato velocemente anche se non assorbe l'acqua allo stesso modo degli altri funghi coltivati, non serve asciugarli basta scolarli un pò e poi vanno tagliati a listerelle.



In una casseruola o padella unta d'olio far appassire dell'aglio o lasciato intero o tagliato piccolo come preferite. Poi aggiungere i funghi, un pò di prezzemolo, sale e sfumare con del vino bianco in ultimo un pò di pepe o peperoncino se vi piace piccante (io peprroncino).
Devono cuocere per circa 10-15 minuti e potete aggiungere se vi sembrano secchi un pò d'acqua calda ma se mettete a fuoco basso non è necessario. Meglio non coprire durante la cottura.
Se volete mangiarli così sono buonissima, ma con l'aggiunta di dadini di formaggio un cucchiaio di conserva ed allungano con un pò di brodo sono ottimi per una pasta o assieme a delle fette di polenta.
Noi li abbiamo mangiati come contorno, io con del pesce (triglie arrosto).


Se li trovate acquistateli con fiducia sono buonissimi. Freschi non hanno lo stesso odore di "fungo" ma una volta cotti il solito profumo di espande. Le capelle non sono adatte ad essere farcite troppo irregolari e nemmeno fritte come i champignons. Si prestano però ad essere mescolati con altri ingredienti potete provare con un pò di fantasia per trovare vari modi per gustarli.

la mia qui non è proprio una ricetta ma volevo condividere con voi questa scoperta se per caso non li conoscete.

Buona giornata ciaooo.

Memento SolonicodiEdvigeDesign byIole
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